Cara Clara,
a proposito di Tim Hunt e dei suoi “problemi soggettivi”: stando al tuo ragionamento deduco che tutta la costruzione patriarcale è un meraviglioso inno alla differenza, dato che lì certo la disuguaglianza è certificata e le difficoltà degli uomini hanno trovato una deliziosa sistemazione.
Non so di quale libertà di discussione tu stia parlando, visto che si trattava di affermazioni cui seguiva una proposta abnorme. Temo che il fantasma della parità nelle tue parole prenda il sopravvento al punto da renderti strabica, forse rileggere la seconda delle tre ghinee di una che non aveva paura davvero di nulla sarebbe di grande conforto e orientamento: “miss transmit sex…” ecc. ecc.
Lilli
Cara Lilli,
come giustamente sottolinei con fine ironia, noi lottiamo per il senso libero della differenza, non per la sua sistemazione. E di questo si tratta nella vicenda di Tim Hunt. Il senso libero della differenza femminile ha portato le donne a rompere il tradizionale “tra uomini” a tutti i livelli della vita pubblica e lavorativa. È stato un cambiamento enorme che non può essere nascosto sotto la coperta del “siamo tutti uguali” perché è un cambiamento quasi solo femminile, purtroppo, e questo, come sappiamo, ha causato molte difficoltà alle donne e al mondo intero. Che gli uomini prendano coscienza di ciò che è successo e dei loro problemi maschili al riguardo, è dunque più che mai necessario oggi. È vero che bisogna saper guardare bene, quello che dicono potrebbe riflettere solo il loro narcisismo. Non mi pare questo il caso. Hunt ha detto testualmente «Lasciatemi dire le mie difficoltà con le donne». E se pensiamo a come è stata sacralizzata nella nostra società la libertà di offendere la religione altrui, è inquietante che un uomo venga spinto alle dimissioni per aver affermato che «le donne se le critichi piangono»: non è un’offesa e può essere accusato di indebita generalizzazione, come alcune hanno fatto, cioè può e deve essere discusso, non messo a tacere. Anche la proposta dello scienziato di separare laboratori di uomini e donne è certo discutibile ma non così abnorme, fa ricordare una proposta avanzata nel femminismo negli anni Ottanta di creare momenti separati nelle classi miste. Insomma, se come proposta va fatta cadere, ben venga la questione che solleva dei rapporti tra donne e uomini sul lavoro adesso che le donne sono dappertutto.
Clara
(www.libreriadelledonne.it, 19 giugno 2015)
Nota. L’articolo a cui si riferisce la lettera è: Tim Hunt. Un premio Nobel dice i suoi problemi soggettivi e il femminismo della parità lo licenzia di Clara Jourdan, www.libreriadelledonne.it, 12 giugno 2015.