9 Giugno 2016

Care Elena ed Elena Giada

9 giugno 2016

Care Elena ed Elena Giada,

la vostra lettera è stata un dono per me, che vi ho accolto insieme alle vostre compagne e compagni e alle vostre insegnanti in Libreria. Mi avete restituito il senso di un passaggio di forza tra donne, forza che continuo a ricevere confrontandomi con le amiche che in questo luogo portano riflessioni su quello che accade a ognuna e inventano modalità di stare nel mondo perché circoli libertà femminile.

Vedendo tanti libri scritti da donne che riconosciamo come portatrici di esperienze autentiche e alcuni scritti da uomini, “amici delle donne”, cioè quelli che cercano di non restare rinchiusi in stereotipi di mascolinità, avete sentito che questo dava parola anche a voi.

La rivoluzione che da metà degli anni Sessanta abbiamo portato avanti è iniziata appunto con l’autocoscienza, un parlare tra donne di tutte le esperienze che viviamo proprio perché quello che altri dicevano di noi non ci rappresentava, anzi ci faceva male. Abbiamo capito che i comportamenti e le parole che ci sminuivano, come è accaduto a una di voi due, erano menzognere e danneggiavano non solo chi le riceveva ma il mondo intero, perché se un uomo, un giovane, offendendo cerca di rendere l’altro da sé cosa, perde a sua volta vitalità e crea intorno a sé distruzione.

Abbiamo scoperto che altre prima di noi avevano già parlato e agito e abbiamo trovato modalità nuove per esprimerci con l’arte, la letteratura, senza escludere nessun ambito del sapere.

Abbiamo imparato soprattutto a rendere esplicito che quello che ci dà forza è la relazione con le altre donne, relazioni vive e sempre differenti che ci permettono poi di avere relazioni con gli uomini in cui non appiattiamo più i nostri desideri sui loro ma siamo in grado di mostrare la nostra visione, allargando anche la loro.

Grazie alle vostre insegnanti Manuela Vaccari, Rita Vaiuso, Cristina Zanchetta e Antonella Grillo che, in relazione tra loro, hanno dato a noi l’opportunità di incontrarvi.

Con grande simpatia

 

Luciana Tavernini

 

(www.libreriadelledonne.it, 9 giugno 2016)

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