Francesca Izzo e Cristina Comencini
Caro direttore, alcuni commenti alla nostra decisione di non candidarci alle prossime elezioni politiche ci hanno fatto riflettere. Al di là di questioni private riguardanti le nostre attività professionali, innanzitutto a noi sta a cuore salvaguardare uno dei caratteri distintivi di Se Non Ora Quando?, il suo essere composto da donne di diversi orientamenti politici, culturali, religiosi e di rivolgersi a tutti, donne e uomini, di ogni schieramento politico e di ogni credo. Ora per noi scegliere di candidarsi in un partito o in una coalizione necessariamente contrapposti ad altri comporta di fatto associare il movimento a quel partito o a quella coalizione, compromettendone l’autonomia. Questo però non significa che appartenenti al movimento non possano e non debbano partecipare alla competizione, anzi noi auspichiamo che siano in tante in tutti i partiti e che siano elette, per rendere il prossimo Parlamento più sensibile e aperto alle ragioni e ai bisogni delle donne.
Ma nella nostra decisione entra anche un altro motivo non meno rilevante: la politica opera dentro e fuori le istituzioni. Perché le istituzioni funzionino, anzi, occorre che la “politica” non venga identificata solo con esse. La crisi drammatica della rappresentanza nel nostro paese è anche dovuta, a nostro avviso, alla frattura che isola la rete dell’associazionismo dalle istanze rappresentative. Con la nostra scelta vorremmo dar valore all’ambizione di Se Non Ora Quando? di rendere sempre più influente il movimento delle donne in uno scambio fecondo con tutte le istanze rappresentative e di governo.