Liliana Rampello:
L’estate è tempo di romanzi, ma forse anche di saggi di più lenta lettura. Consiglio allora due libri che ho seguito da vicino, C’è una bella differenza, il dialogo fra Luisa Cavaliere e Lia Cigarini che apre a molte riflessioni politiche e permette qualche interrogativo concreto sull’oggi (10 euro). E Tra storia e fiction. Il racconto della realtà nel mondo contemporaneo di Monica Martinat, che indaga i confini ormai confusi e quasi indecidibili fra una disciplina che sempre più prova a “narrare” i fatti e il romanzo che sempre più invade con prepotenza e successo il terreno storico. Molti esempi, la messa a fuoco di molti problemi e un forte desiderio di trovare un nuovo senso alla lettura del passato (14 euro). Entrambi i libri sono pubblicati da et-al, un catalogo tutto da guardare.
Clara Jourdan:
Maestre allo sbaraglio (Edizioni Astragalo 2013, pp. 384, euro 16)
Ottanta maestre (compresi alcuni maestri) per la prima volta prendono la parola pubblicamente, coinvolte dal desiderio di una loro. Un documento straordinario e avvincente sulla scuola e la società italiana dal 1940 a oggi, attraverso un centinaio di racconti e riflessioni tra montagne, città e risaie, guerra, migrazioni, riforme… Dove si vede come la scuola elementare-primaria sia rimasta un luogo cruciale di primato delle relazioni umane tenacemente salvate qualunque cosa succeda. Un libro per tutte e tutti, anche per chi sa già tanto sul mondo della scuola.
Francesca Graziani:
Il piatto dell’angelo di Laura Pariani (Giunti 2013, pp. 137, euro 12)
Il piatto dell’angelo è quello che per tradizione si aggiungeva a tavola nei giorni di festa al posto di chi era partito a cercare lavoro in luoghi lontani: la scrittrice torna con questo libro a parlarci di chi emigra e di chi resta, oggi come ieri: anche se un secolo fa a partire per la “Merica” erano gli uomini, mentre ora che il movimento si è invertito, sono le donne che da quei paesi vengono in Italia ad accudire i nostri vecchi e bambini, lasciando a casa i loro.
Renata Dionigi:
Barbablù di Amélie Nothomb (Voland 2013, euro 14)
Amélie Nothomb, scrittrice belga molto amata dalle generazioni più giovani, riscrive la fiaba di Perrault per raccontarci la storia d’amore, fatta di reciproche raffinate schermaglie, tra l’eccentrico Barbablù e Saturnine, ultima giovane ospite del suo fastoso palazzo parigino. Attraverso i dialoghi serrati e intriganti dei due protagonisti l’autrice ci svela il lato oscuro e l’ambiguità dei rapporti amorosi e rivendica il diritto per ognuno di noi di difendere i propri segreti.
Sara Gandini:
Il tuo nome sulla neve (Gnanca na busìa) Il romanzo di una vita scritto su un lenzuolo di Clelia Marchi (Il Saggiatore 2012, pp. 128, euro 12)
Gnanca na busìa (“Neanche una bugia”) è lo splendido titolo che Clelia Marchi (1912-1996) diede alla storia della sua vita. Si tratta dell’opera d’arte di una contadina che si autorizzò a scrivere la storia dell’Italia rurale del primo Novecento, avendo frequentato solo la seconda elementare. Un libro che diventa un passaggio simbolico verso un riscatto sociale ed esistenziale. Dopo una vita di fatiche sovrumane e povertà, all’indomani della morte del marito, Clelia di notte comincia a scrivere per affrontare solitudine e angosce e cercare di dare un senso alla propria vita. Scrive dove può, e trova il lenzuolo del corredo matrimoniale, che diventa un “museo a cielo aperto di una vita”, come lo definisce Vinicio Capossela.
Laura Minguzzi:
Le Vendicatrici di Massimo Carlotto e Marco Videtta (Einaudi 2013, pp. 317, 15 euro)
Le Vendicatrici è il primo di una serie di quattro romanzi con protagoniste quattro giovani donne, Ksenia, Eva, Sara e Luz. Il primo vede in primo piano Ksenia e dopo averlo letto ho pensato anche a un sottotitolo: “Dalla Siberia con amore”. Sì, perché Ksenia arriva a Roma dalla Siberia spinta da un sogno d’amore. Quello di cui ci ha scritto e parlato fin dalle origini del femminismo Lea Melandri. Ma il sogno a contatto con la realtà si trasforma in un incubo: il commercio delle spose. Per uscire dall’incubo non resta altra via d’uscita che combattere con l’aiuto delle amiche. Il quartetto attorno al quale, a turno, è centrato il racconto, prende coscienza della propria forza e così Ksenia, affidandosi alla lucida mente di Sara e incoraggiata dalla passione per Luz, accetta la violenza della vendetta. E riprende la vita nelle proprie mani nella Roma contemporanea. In exergo gli autori collocano una citazione di Luisa Muraro da Dio è violent che orienta chi legge nella necessità di ripensare il significato della violenza incarnato nel soggetto femminile, portatore di nuova conoscenza poiché patisce nell’intimo la violenza sessuale da parte maschile.
Silvana Ferrari:
Cluny Brown di Margery Sharp (Astoria 2013, 17 euro)
Margery Sharp ci aveva già deliziato con il brillante ritratto di una giovane donna indipendente nel romanzo Britannia Mews (Astoria 2011), ora con Cluny Brown un’altra simpatica figura femminile viene rappresentata con garbo e ironia. Ambientato fra la Londra operaia della fine degli anni trenta e la tenuta dei ricchi aristocratici Carmel, nel Devonshire, il romanzo descrive con occhio spietato seppur satirico la rigida divisione classista e sessista della società inglese. Cluny Brown è la protagonista, una giovane donna di vent’anni, orfana, allevata dagli zii; di buon carattere, volenterosa, non bella, sembra non sapere quale sia il suo posto, e lo dimostra con una serie di stravaganze. Per lo zio idraulico, rimasto vedovo, una nipote dal comportamento imprevedibile è qualcosa di imbarazzante. Di conseguenza pensa che per un carattere così indipendente e originale, l’unica soluzione sia mandare Cluny a servizio sotto una governante severa. Ma…
Silvana Ferrari:
Giornata ideale per un matrimonio di Julia Strachey (Bur Rizzoli 2012, euro 11.00)
Julia Strachey, nipote dello scrittore Lytton Strachey, scrisse a trentun anni questo suo primo romanzo. Era nata nel 1901 in India, ma per una serie di vicende familiari la sua vita ebbe come cornice la cerchia degli intellettuali di Bloomsbury a cui era legata da vincoli di parentela e soprattutto dai medesimi interessi artistici.
Il romanzo descrive il giorno del matrimonio di una giovane donna, Dolly, figlia di una vedova benestante, in una fredda e ventosa giornata di marzo nella dimora di campagna della famiglia. Una scrittura volutamente leggera dipinge con brevi ed efficaci frasi l’ambiente che in quella giornata, secondo i desideri della padrona di casa, dovrebbe risultare armoniosamente organizzato mentre risente di tutta la concitazione, e le situazioni e i sentimenti personali dei singoli invitati che la scrittrice con raffinata e controllata ironia racconta nei loro moti più intimi.
Silvana Ferrari:
La straordinaria carriera della signora Choi di Birgit Vanderbeke (Del Vecchio Editore 2011, euro 13)
È un romanzo breve che con uno stile originale e ironico ci introduce in una favola moderna dai toni realistici. Agli inizi degli anni novanta la signora Choi, originaria della Corea del Sud, si stabilisce a M**, un paesino del Sud-ovest della Francia, e da quel momento tutto sembra dover cambiare e mettersi in movimento. Oltre la rinata vitalità degli abitanti, in M** iniziano anche ad accadere fatti strani facendo girare la storia verso il thriller e il mistero. Il dubbio è sicuramente d’obbligo: semplici coincidenze o l’intervento di qualche pizzico di saggezza umana?
Laura Modini:
Né Dio né Legge. La Cina e il caos armonico di Renata Pisu (Laterza, 2013, pp. 155, euro 15)
Finalmente arrivano luglio e agosto. Più tempo per leggere, liberamente, senza scadenze. Allora propongo un viaggio nel paese che mi ha stregata con la sua storia affascinante e contradditoria, con la sua calligrafia straordinaria e impossibile, con la sua presenza nello scenario mondiale che ci spaventa e incuriosisce: la Cina. Cosa di meglio che tentare di capirla con linguaggio nostro e con la conoscenza di una donna notevole: Renata Pisu. Viaggiatrice e conoscitrice dell’Asia da oltre cinquant’anni, è riuscita a scrivere un libro difficile per il contenuto ma facile da comprendere e da leggere, mai noioso perché uscito dalla grande conoscenza e passione della cultura cinese, ma anche del mondo cinese di oggi. Vale la pena di addentrarsi nel caos armonico per lasciarci contagiare dalla voglia di capire.
Laura Colombo:
Due libri sulla malattia che atterra il corpo e regala (a che prezzo) sensibilità di capire cose e persone, lucidità dello sguardo, capacità di dirsi e dire la verità. Ancora, ricchezza di relazioni che fanno pendere in modo imprevisto la bilancia interiore del dare e dell’avere. Si tratta di Tam tam di Vita Cosentino (Nottetempo 2013, euro 7) e di Scendo. Buon proseguimento di Cesarina Vighy (Fazi 2010). Tam tam è una sorta di diario, scritto in terza persona, del primo anno di una malattia invalidante che ha trasformato la vita dell’autrice senza farla soccombere all’inevitabile. Il secondo libro è una raccolta di email indirizzate alla figlia e agli amici, piene di ironia e saggezza, che ci mostrano l’autrice in presa diretta nei suoi ultimi anni di vita quando, affetta da una malattia degenerativa, perde tutto ma non la scrittura, che la riscatta. Li suggerisco perché sono un’occasione preziosa. Di solito sono lutti o perdite gravi a mostrarci l’essenziale, che subito dimentichiamo e col tempo cancelliamo. Con questi libri possiamo guadagnare saggezza adesso, nella scontata vita di tutti i giorni. Non è poco, anche perché sono scritti che si leggono d’un fiato e non sono allergici agli ombrelloni.
Serena Fuart:
Laura Minguzzi:
Guardami di Jennifer Egan (Ed. Minimum fax, 2012, pp. 558, euro18)
Dall’autrice di Il tempo è un bastardo, Premio Pulitzer per la letteratura, un altro romanzo coinvolgente, divertente e che fa riflettere. Su cosa? Sulla visibilità, sulla potenza dell’immagine, sul mondo dell’apparenza, della moda, sulla società americana dell’inizio del secondo millennio. Prima degli avvenimenti dell’11 settembre 2001. Ma come quasi una premonizione ne parla attraverso la storia, le azioni di un personaggio che è un prodotto dell’immaginazione nato in un’epoca più innocente.
La protagonista Charlotte, una modella ricca, bella e famosa, vive della propria immagine. Un incidente d’auto le sfigura il volto, che sarà ricostruito con una lunga e delicata operazione chirurgica. Ma è irriconoscibile. È un’altra. E da lì parte la sua storia. Il faticoso ritorno nel passato a Rockford, la città dell’Illinois in cui è nata. Il rapporto con la sorella Grace, l’amica Priscilla, sua figlia che anche lei si chiama Charlotte, il fratello dell’amica, Moose, un eccentrico. Un mondo che aveva abbandonato per realizzarsi e che ora “non essendo più visibile” cerca di capire. Una seconda vita dove attenzione e denaro, le due stelle polari che avevano segnato la rotta della sua precedente esistenza, hanno perso centralità. Esilaranti sono i suoi tentativi di rientrare nella società dello spettacolo dove incontra gli ex-amici, personaggi mondani di grido che le parlano senza riconoscerla. Il suo sguardo critico si è raffinato col nuovo volto che si ritrova. Una descrizione a molteplici piani di ambienti differenti e una lettura-scrittura graffiante, ironica, a volte sarcastica della società americana prima dell’evento fatale. In America è stato pubblicato nel 2001.