7 Dicembre 2017

A lezione dalle star di Hollywood

di Vita Cosentino

Le donne sono dappertutto e tutto traballa. Sulla rivista Via Dogana abbiamo parlato a più riprese di Cambio di civiltà come posta in gioco del nostro tempo, come orizzonte grande del nostro agire. Luce Irigaray nei suoi libri da decenni prefigura un mondo che sia veramente di uomini e donne. A mio modo di vedere negli ultimi mesi c’è stata un’accelerazione in questa direzione, siamo a una svolta. Alcuni accadimenti ne sono segni evidenti e riguardano sia le donne che gli uomini. Hanno a che fare con la parola, una parola che rompe con la complicità. Qualcosa è diventato intollerabile. In questione è il rapporto tra uomini e donne e lo svelamento del nesso tra sesso e potere. Si sapeva che in certi ambienti, come per esempio il cinema, ci fosse un sistema di abuso di potere da parte di uomini potenti che esigevano prestazioni sessuali in cambio di promesse di lavoro, ma tutto passava sotto silenzio. Ora non è più così. Hanno cominciato a parlare conosciute star di Hollywood in un gigantesco scandalo a carico di Weinstein, un noto produttore di film di successo. Da lì è cominciata un’onda che non accenna a fermarsi e travolge parlamenti (l’europarlamento e il parlamento inglese), partiti politici, come in Francia, mondo universitario, scientifico, sportivo e via e via ogni giorno si aggiunge qualche tassello a questo quadro.E finalmente anche in Italia qualcuna ha parlato. Si è amplificato sui social ( con l’hashtag #metoo anche io, è successo anche a me) ed è diventata una valanga.

Ho letto svariati articoli, anche di donne, che sottovalutano questi avvenimenti oppure criticano le attrici che, come Asia Argento, si decidono a parlare dopo tanti anni. Mi sembrano letture miopi che non colgono l’essenziale di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi.

È cominciata una presa di parola di massa in tutto il mondo occidentale. Come dice Rebecca Solnit in un’intervista sul quotidiano La Repubblica: “Ad Hollywood, nella Silicon Valley, negli uffici, gli uomini si dicono: non possiamo continuare così. Lo stesso le donne: non possiamo più restare in silenzio”. (19 ottobre 2017). Sì è vero, qualcosa si è definitivamente rotto. E questo è già l’inizio di un nuovo patto tra uomini e donne.

Sono consapevole che è azzardato chiamare quanto sta accadendo autocoscienza, perché mancano le persone in carne ed ossa che si parlano e si confrontano. Sono consapevole che c’è un cascame di ipocrisie, di eccessi, di conformismi, ma tutto questo non può distoglierci dall’aspetto principale, soprattutto se si crede in una politica basata sulla parola. Parlare è già avviare la trasformazione del rapporto uomini donne, non o non solo nell’ambito dell’intimità, ma nella vita pubblica, in tutti quei luoghi dove troppo spesso gli uomini prevaricano. Sotto accusa c’è quell’intreccio sesso, denaro, potere, che abbiamo conosciuto con Silvio Berlusconi. Non era un’anomalia, era un sistema, come ha ben svelato Ida Dominijanni nel suo libro Il trucco. Era l’infrastruttura del potere maschile e sta saltando. Oggi vediamo quanto è estesa in ogni ambito della società e mentre negli Stati Uniti Weinstein viene cacciato dalla sua stessa Casa di produzione, è un vero scandalo che in Italia Berlusconi possa ripresentarsi sulla scena politica e tentare di candidarsi alla guida del paese nel silenzio generale.

C’è una richiesta di cambiamento della società nelle sue strutture profonde. È finito il tempo dell’attesa o delle lamentele da parte delle donne. Anche tra gli uomini molti dicono che è finita. È venuto il tempo di fare i conti. Il ripatteggiamento del rapporto uomini donne si fa dal vivo, luogo per luogo, situazione per situazione,con gesti di rottura, come stanno facendo quelle donne che hanno cominciato a parlare.

Siamo all’interno di un cambiamento così vasto e galoppante che si può parlare di rivoluzione culturale. Oggi le rivoluzioni non hanno caratteristiche di piazza, di spargimenti di sangue come ci insegna la storia, sono piuttosto rivoluzioni soggettive. Perché questo è il tempo delle soggettività. Non sappiamo quali sviluppi e conseguenze avranno questi fatti. Arrivano imprevisti e destabilizzanti. La questione principale è rendersi conto di quello che sta capitando. Farsi contagiare dall’onda e non rimanere alla finestra a guardare. Farsene attraversare. Clarice Lispector ha scritto: “Se progredisco nelle mie frammentarie visioni, il mondo intero dovrà trasformarsi perché io possa esservi inclusa”.

Le donne sono le maggiori protagoniste di questo cambiamento. Si tratta di esserci. Ciascuna come donna consapevole della propria presenza nel mondo.

(www.libreriadelledonne.it, 7 dicembre 2017)

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