8 Marzo 2021

Care redattrici e collaboratrici di Radio Popolare


L’8 marzo le lavoratrici di Radio Popolare hanno aderito allo sciopero internazionale delle donne, quindi non abbiamo sentito in giornata voci femminili se non quelle del loro comunicato collettivo e di un altro letto singolarmente da ciascuna a nome proprio. Quest’ultimo mi ha suscitato una profonda irritazione e dopo averlo sentito per l’ennesima volta ho mandato questa mail alla radio:


Care redattrici e collaboratrici di Radio Popolare,

sono una abbonata e assidua ascoltatrice di Radio Popolare, grazie per le iniziative e trasmissioni della radio, anche oggi 8 marzo senza di voi.

Tuttavia, vorrei esprimere il mio disappunto per la comunicazione di ciascuna di voi, tutta improntata al vittimismo.

Sentirmi dire da donne bravissime che con grande autonomia, signoria e professionalità gestiscono i più svariati programmi: “Sono… (nome) e aderisco allo sciopero perché non accetto di essere vittima della violenza maschile e delle discriminazioni di genere” mi ha veramente irritata. Mi sembravano parole che non rispecchiano la realtà. Perché giocare al ribasso? Non rende un buon servizio alle donne.

Con questo non nego affatto l’importanza di affrontare la violenza maschile, soprattutto da parte degli uomini che ci riflettono troppo poco.

Non ho l’indirizzario di tutte le redattrici, magari voi potete fare girare la mail, grazie!

Spero di risentirvi da domani con la solita grinta!


Traudel Sattler


(www.libreriadelledonne.it, 8 marzo 2021)

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