8 Febbraio 2024

Contro la spettacolarizzazione dello stupro nella mostra genovese di Artemisia Gentileschi

di Redazione del sito


Dalla sua inaugurazione il 16 novembre 2023, la mostra Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione, in corso al Palazzo Ducale di Genova fino ad aprile, ha fatto discutere. La mostra include infatti una sala allestita con un letto, delle proiezioni sulle pareti simboleggianti il sangue ed estratti sonori delle dichiarazioni dell’artista al processo, in un punto di passaggio obbligato per accedere al resto della mostra, incentrando tutta la storia di Gentileschi e delle sue opere sugli episodi di violenza sessuale subiti dalla pittrice. Inoltre, il bookshop della mostra propone alla vendita un libro che esalta le “gesta erotiche” dello stupratore e dei gadget con la frase della sua confessione («Io del mio mal ministro fui»).

A seguito delle proteste di attiviste, storiche dell’arte, studentesse e giornaliste, e di una lettera aperta apparsa sul manifesto il 3 febbraio 2024, Ilaria Bonacossa, la nuova direttrice di Palazzo Ducale, ha rilasciato il 7 febbraio un’intervista a Radio Popolare di Milano in cui ha annunciato che i gadget sono stati rimossi dal bookshop. La direttrice si è espressa anche a proposito della sala, dichiarando che verranno aggiunti dei tendaggi per dare la possibilità di passare senza vedere l’allestimento e si aggiungerà un avviso che indicherà che i contenuti della stanza possono offendere chi entra. Bonacossa ha anche affermato che la vicenda di violenza non deve diventare «l’unico motivo per guardare al lavoro di Artemisia» e che nel suo programma futuro ci sarà «una modalità meno teatrale e meno biografica di raccontare le artiste donne. Non è che la biografia di per sé sia il male, è se la biografia diventa l’unico motivo per cui si guarda al talento femminile». Il problema non è questo, bensì l’uso morboso di un evento biografico femminile, che si tratti o no di un’artista.


(www.libreriadelledonne.it, 8 febbraio 2024)

Print Friendly, PDF & Email