15 Novembre 2021

Discanto: rendere presenti le sorelle

di Doranna Lupi


Discanto. Voci di donne sull’enciclica Fratelli tutti (AA.VV., Paoline, 2021) è un libro che raccoglie, nel panorama delle molte letture e dei molti commenti all’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco, contributi unicamente femminili. Questo però non è un testo che parla unicamente del tema delle donne, bensì le autrici esprimono da donne le loro reazioni senza vittimismi o timori e manifestano le loro voci autorevoli, ponendosi come interlocutrici attraverso le modalità tipiche del femminismo: il partire da sé, la valorizzazione della propria esperienza nei contesti dove operano, lo sguardo sull’universale che non perde mai di vista il dato che l’umanità è due e che le tensioni tra sorelle e fratelli, nella chiesa come nella società, vanno affrontate superando ogni forma di apartheid mentale e culturale verso le donne.

È la voce di un gruppo di donne, alcune in relazione tra loro, appartenenti a diverse religioni, giornaliste, teologhe, insegnanti, sorelle religiose, tutte studiose accomunate dall’essere pensanti, che hanno accolto l’invito al dialogo di Papa Francesco, lasciandosi interpellare in maniera profonda, da differenti punti di vista.

«“Se la musica del vangelo smette di suonare nelle nostre case, nelle nostre piazze, nei luoghi di lavoro, nella politica e nell’economia, avremo spento la melodia che ci provoca a lottare per la dignità di ogni uomo e donna.” Questo è il canto che intona Papa Francesco, il suo sogno che apre nell’enciclica il discorso sulla fraternità, con un linguaggio poetico e innovativo. Siamo tutti umani, siamo tutte creature che vivono nel mondo, occorre sognare insieme per coltivare il sogno di un’umanità migliore. Il cuore pulsante dell’enciclica resta sempre costruire questa fraternità che noi sappiamo essere anche sororità.» Lidia Maggi esorta il papa a non temere, in futuro, di sbilanciarsi; a continuare a rischiare quel linguaggio personale, capace di sorprenderci come pochi predicatori sanno fare, anche se parlare di fraternità universale dimenticando le tensioni tra fratelli e sorelle solleva un problema che non è solo linguistico.

Ci sono state, infatti, delle polemiche sul fatto che l’enciclica, ispirata da un’espressione di Francesco d’Assisi, s’intitolasse solo “Fratelli tutti” senza le sorelle, con una sorta di esclusione per tutte le donne. L’assenza del riferimento dal titolo delle sorelle non è neppure stata attenuata da un sottotitolo o da una parola al riguardo all’interno del testo.

Questa mancanza, spiega Maria Cristina Bartolomei, è dovuta a un’impostazione distorta che va smascherata e corretta alla radice. È essenziale che sia riconosciuta la necessità di soggettività e autorità femminile, nelle interazioni sociali.

Per questo la scelta del discanto, antica forma musicale che sviluppa una seconda linea melodica speculare alla prima, creando così un effetto armonico, è stata l’ispirazione per accostare e rendere presenti le sorelle accanto ai fratelli, con parole nate dalla loro competenza ed esperienza femminile del mondo.

Il papa usa spesso simbolicamente la figura geometrica del poliedro, dove al centro ci sono i poveri e intorno ci sono le periferie, ma le donne non sono la periferia del mondo perché stanno dentro ai processi della storia e non solo come vittime, anche se vengono considerate ancora tali da una società patriarcale e a volte anche da una chiesa che assume un volto patriarcale. La ricerca di dialogo che intesse tutta l’enciclica, dialogo con le religioni, dialogo con tutta l’umanità, a maggior ragione dovrebbe esserci con le donne.

«Solo chi è affetto da cecità storica da cecità politica e anche se vogliamo dire religiosa, non riesce a vedere questo protagonismo, ormai evidente. Per non vedere questa nuova realtà bisogna mettersi il burqa della mente», così Grazia Villa nel corso di una recente presentazione del libro.

I sogni si costruiscono insieme è il titolo del contributo di Rosanna Virgili che riprende le parole del papa contro la guerra e la pena di morte, affiancandole all’urlo d’impotenza contro la guerra, al dolore e alla pietà delle madri che attraversa come un filo rosso sangue tutta la bibbia, e va ascoltato. Il sogno diventerà realtà solo se uomini e donne lo faranno accadere insieme, altrimenti rimarrà solo un miraggio.

Come giungere a quest’umanità rinnovata, a questa “fraternità” universale? Uomini come Francesco d’Assisi e Benedetto, allo stesso modo di Gesù con Maddalena, si sono aperti nelle loro relazioni con Chiara e Scolastica, ai doni della sororità, allo spazio fecondo e profetico che si dà nell’accogliere anche le emozioni, il parlare che coinvolge sensi e affetti, pensieri e gesti.

La Chiesa cattolica ha molte cose da farsi perdonare, ma anche molto da offrire, spiega ancora Grazia Villa, a patto che sappia diventare «una Chiesa samaritana, maddalena e mariana» come viene affermato nel documento finale del Sinodo in Amazzonia, spogliata d’impalcature, orpelli, strutture anche patriarcali. Potrebbe così correre leggera verso lo stesso sogno di un’umanità risorta: Visto poi che “i sogni si costruiscono insieme”, il sogno diventerà realtà solo se le donne lo faranno ancora accadere.


(www.libreriadelledonne.it, 15 novembre 2021)

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