9 Gennaio 2020

Il manifesto parla con lei

di Clara Jourdan


L’ultimo giorno del 2019 il quotidiano il manifesto è uscito con un ampio “speciale” dal titolo Parla con lei. Dedicato all’impegno femminile nelle lotte di donne e uomini che hanno caratterizzato l’anno. Numerosi i testi, a cominciare da R-evolution 2019. Nel segno delle donne: un articolo di Marco Boccitto che riflette su «un anno di mobilitazioni sociali tutt’altro che virtuali, con assenza di una leadership in senso tradizionale e forte protagonismo femminile in senso anti-patriarcale. Dal Sudan al Cile, dall’India contro gli stupri a Greta Thunberg a Almaas Elmany uccisa a Mogadiscio». Un protagonismo diffuso, come mostra la rassegna di dodici bellissime foto di anonime donne in azione in varie parti del mondo, Algeria, Iraq, Bolivia, Libano, Hong Kong, Russia

L’attenzione all’Italia si concentra su tre figure con quello che ci hanno trasmesso: La vittoria contro l’odio di Liliana Segre (Andrea Colombo); La libertà di Carola Rackete (Mariangela Mianiti), e Ilaria Cucchi: l’anno della giustizia e gli anni dell’amore, «regalo di Stefano» (Eleonora Martini).

Poi, sotto il titolo generale L’impronta audace di un pensiero che si fa tentacolare. L’almanacco delle sobillatrici che ci hanno accompagnato lungo quest’anno, leggiamo della Nobel Olga Tokarczuk impegnata per una letteratura «che veda sempre di più» (Valentina Parisi); di Dolores Reyes e i corpi senza voce dell’Argentina (Francesca Lazzarato); di Donna Haraway, la femminista ecologista autrice del Cyborg Manifesto che oggi «interpella lo smarrimento ma anche la resistenza» con il «generare parentele» (Alessandra Pigliaru); di Zhang Dongju, paleontologa sulle tracce dei denisoviani, una delle specie umane dal cui incrocio discendiamo (Andrea Capocci); e persino di Athena, la dea di cui nel 2019 sono venuti alla luce nuovi reperti a Pompei (Valentina Porcheddu).

Non mancano cinema, teatro e tv: Le «provocazioni» di Lucrecia Martel alla Mostra del cinema di Venezia sui rapporti di potere e le molestie (Cristina Piccino); Viaggio nell’altrove di Constanza Macras, la regista e coreografa argentino-berlinese esploratrice dell’universo «che sta dietro l’angolo delle nostre città» (Gianni Manzella); Una Jedi dentro l’immaginario pop, su Rey, la protagonista della trilogia sequel di «Guerre stellari», superamento dell’impostazione maschile di «eroi dal sangue blu» (Giovanna Branca).

Infine, lo sport, con Il corpo dell’atleta contro le norme di genere (Silvia Nugara) sul calvario e la tenacia di Caster Semenya, la mezzofondista sudafricana vincitrice di due ori olimpici e tre mondiali di cui viene messa in dubbio la femminilità.

Leggendo queste pagine vengono in mente altre donne note e combattive nell’anno trascorso che non vi compaiono: è stimolante, e segno non di un difetto della redazione del giornale, bensì della consapevolezza di una realtà talmente ricca di protagonismo politico femminile che si può cercare di mostrarlo e comprenderlo in alcuni suoi aspetti e figure, secondo le sensibilità e competenze che si hanno e senza pretendere di darne conto esaustivo in uno “speciale” di fine anno.

Il numero del manifesto del 31 dicembre 2019, insomma, conferma l’importanza di questo quotidiano, con il suo sforzo riuscito di parlare bene delle donne.


(www.libreriadelledonne.it, 9 gennaio 2020)

Print Friendly, PDF & Email