14 Dicembre 2019

Le buone notizie sono femmine

di Paola Mammani


«Le buone notizie sono femmine» è il bel titolo scelto dal sito globalist.it per dare la notizia, il 9 dicembre, della prossima nomina a premier della Finlandia, di Sanna Marin del partito socialdemocratico, 34 anni, che diventerà così la più giovane capo di un governo oggi al mondo, attorniata da altre quattro donne, di cui tre giovani quanto lei, tutte leader dei partiti della coalizione che la sostiene. Dichiara “Non ho mai pensato alla mia età o al mio genere, io penso al perché sono entrata in politica e alle cose che ci hanno fatto vincere tra gli elettori”. Bene essere concentrata sulle cose da fare per gli elettori, ma non è in contrasto con qualche riflessione sul proprio sesso ed eventualmente sulla propria età. Sanna è figlia di genitore 1 e genitore 2, e il linguaggio può averla indotta a pensare che non abbia troppa importanza che siano donne quelle che l’hanno allevata e che lei sia nata del loro stesso sesso. Per ora sembra tenere alta la bandiera dell’indifferenza sessuale.

Una giornalista finlandese richiesta di un parere riguardo al magnifico imprevisto, secondo la definizione dell’intervistatore, ha spiegato che non c’è da meravigliarsi che sia stata designata premier una donna, in una coalizione di cinque partiti, tutti governati da donne, perché nel paese l’uguaglianza tra uomini e donne trionfa da quasi due secoli. A sostegno, solide ragioni storiche e geografiche, immensità del territorio, donne indispensabili nel mondo del lavoro, eccetera.

La Finlandia, paese più esteso dell’Italia, con una popolazione di nemmeno 6 milioni di abitanti, con il reddito pro capite fra i più alti del mondo, nelle elezioni europee dell’aprile scorso ha visto affermarsi un partito xenofobo, i Veri finlandesi, che per pochissimi voti è rimasto dietro al partito socialdemocratico, il primo del paese. Per arginare la deriva xenofoba è nata la coalizione che ora appoggia anche la giovane premier.

Che cosa inquieta gli agiati finlandesi? Appare chiaro che sentimenti di inimicizia non sono (solo) radicati in ragioni di difficoltà economica. E’ nell’opulenza, nel desiderio individuale di ancora più denaro, che spesso cova l’ostilità per l’ospite inatteso, e non solo in Finlandia.

Allora sembra evidente che è di una pratica della differenza che i Finlandesi non hanno fatto ancora esperienza, e la differenza di cui sono portatrici Sanna Marin e le altre, è l’unica vera e possibile variante in campo. A giudicare dai titoli dei giornali, ormai lo sanno tutti, nel mondo.


(www.libreriadelledonne.it, 14 dicembre 2019)

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