26 Agosto 2022

Lorenza Carlassare, una lettrice della Costituzione

di Chiara Calori


Giurista costituzionalista, prima donna ad accedere alla cattedra di diritto costituzionale, Lorenza Carlassare, da poco venuta a mancare, ha insegnato in diverse università – mai qui a Milano purtroppo – prima di tornare alla sua Padova, lei che era padovana di nascita e formazione. Fu allieva di Vezio Crisafulli e fondatrice della Scuola di Cultura Costituzionale dell’Università di Padova.

Non era una femminista militante, nonostante avesse vissuto sulla propria pelle il peso delle discriminazioni: accede alla cattedra di diritto costituzionale, sì, ma appena si sposa la perde perché la commissione che gliel’ha concessa sostiene che «una donna sposata non può avere interessi scientifici». Solo in seguito, per la precoce vedovanza, riguadagna l’accesso all’insegnamento (anche se le seconde nozze per un momento mettono nuovamente in discussione la cosa. Prevarrà il buon senso, è il suo commento pacato1).

La sua lente sul mondo è il costituzionalismo, il mondo è politico e giuridico, ed è l’attuazione o la mancata implementazione delle garanzie costituzionali. Tutte, anche e soprattutto quelle dei diritti sociali, che permettono di contrastare miseria e ignoranza, i veri ostacoli alla dignità e alla piena realizzazione delle potenzialità di ogni persona, nonché della possibilità di essere cittadina/o attiva/o e consapevole.

Nel suo lavoro però ha sempre presente l’opera delle costituenti, le loro battaglie per l’articolo 3 della Costituzione, così come quelle di altre donne venute dopo di loro che abbatterono ostacoli a tale uguaglianza, come Rosanna Oliva che promosse il giudizio di legittimità costituzionale della norma che escludeva le donne dall’accesso alla magistratura. Ma è soprattutto all’inciso del secondo comma dell’articolo 3, quel “di fatto” voluto da Teresa Mattei e altre riferito all’uguaglianza, che tiene Carlassare: è proprio questo, nel suo pensiero, a sorreggere l’intero impianto solidaristico della Carta, il suo ‘cuore’, e a permettere a questa di andare oltre l’uguaglianza.

Guarda e ammira queste donne, ma lei vive bene nel mondo di maschi che è il mondo accademico, si rende conto – e con rammarico – che ciò la allontana dalla familiarità con le sue simili, ma prosegue sul suo percorso: «Sono stata la prima donna [docente di diritto costituzionale] e, per un decennio, anche la sola. Così ho vissuto in un ambiente completamente maschile e ho perso la dimestichezza con le donne. Di questo un po’ mi dispiace, anche se ho, egualmente, delle carissime amiche».

Forse è proprio questo rammarico che, negli ultimi anni, le fa riscoprire la forza della frequentazione e della relazione tra donne, sottoscrive con loro appelli (come quello relativo al dramma umanitario dei migranti2) e ragiona con loro di uguaglianza giuridica (cura la prefazione del volume del 2016 Percorsi di eguaglianza, G. Giappichelli Editore,  a cura di Francesca Rescigno con contributi di Francesca Rescigno, Marilisa D’Amico, Carla Faralli, Orsetta Giolo, Maria Giulia Bernardini e altre).

Lorenza Carlassare si colloca nel mondo come costituzionalista, il compito che si dà è divulgare la cultura costituzionale – le era molto caro il progetto di Scuola di Cultura Costituzionale avviato a Padova – che interpreta nella sua più vera e più profonda istanza. Una lettura che – e questa è una buona notizia – la rende vicina e privilegiata osservatrice anche delle battaglie delle donne.


(www.libreriadelledonne.it, 26 agosto 2022)


1 Intervista a Lorenza Carlassare del 24 novembre 2017, a cura di Silvia Truzzi: http://www.libertaegiustizia.it/2017/11/24/lorenza-carlassare-una-donna-sposata-non-poteva-avere-interessi-scientifici/

2 “Sappiamo e non vogliamo tacere”. Lettera aperta di un gruppo di giuriste, Huffington Post, 4 luglio 2019.


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