di Silvia Baratella
«Neve testimonia dunque che anche le femmine più giovani erano riconosciute come persone a pieno titolo in queste antiche società». “Neve” è il nome dato alla neonata di 40/50 giorni sepolta nel Mesolitico e scoperta di recente nel sito archeologico ligure di Arma Veirana, in Val Neva. La frase che cito viene dalla notizia apparsa il 14 dicembre ’21 su Metronews.it (vd. articolo riportato in calce).
A parte quell’“anche”, la definizione di Metro è la migliore che ho trovato sulla stampa, le altre parlano di “trattamento egualitario”. La piccola Neve, sepolta amorevolmente con un corredo ricco di ornamenti, alcuni già portati da membri della comunità di sua madre e offerti per il suo funerale, prova che le bambine erano amate e rimpiante, «riconosciute come persone a pieno titolo» appunto. Ma senza “anche”. Essendo l’unica sepoltura ritrovata di creatura piccola di quella civiltà, nulla è dato di sapere sui bambini maschi. E poco si sa anche su adulte e adulti. Tuttavia la stampa, forse anche in base alle parole del direttore degli scavi, l’ha unanimemente comparata a un maschio che non c’è, decretando pure che non può essere stata trattata meglio di lui.
Gli archeologi e le archeologhe del team parlano di “uguaglianza” anche tra generazioni: non è scontato infatti che ogni civiltà attribuisca alle creature piccole lo stesso valore, e grazie a Neve ora sappiamo che quella società gliene dava tanto.
Ma poiché il discorso poi slitta sul rapporto tra i sessi, non ha senso presumere che il trattamento riservato alle femmine potesse essere solo egualitario o al di sotto rispetto ai maschi. A fronte di un corredo funebre così ricco, nulla vieta di ipotizzare che le bambine fossero tenute in maggior conto dei bambini. Non ci sono prove, neanche in questo caso (ma gli studi dell’archeologa Marija Gimbutas dovrebbero averci insegnato che i rapporti tra i sessi nella preistoria non hanno nulla di scontato e che ci sono prove di un principio di civiltà femminile), ma è un’idea utile a superare l’orizzonte ristretto del maschile come misura dell’umano. C’è una misura femminile del mondo, e non è speculare al maschile. Per esempio, la civiltà di Neve avrebbe potuto anche basarsi su un ordine simbolico materno, e dare grande valore sia alle bambine che ai bambini in quanto nate e nati di donna.
(www.libreriadelledonne.it, 24 dicembre 2021)
metronews.it, 14 dicembre 2021
La piccola Neve, in Liguria la più antica sepoltura di una neonata
di Osvaldo Baldacci
L’hanno chiamata Neve. È stata scoperta in Liguria la più antica sepoltura di una neonata in Europa risalente a 10.000 anni fa: si tratta di un’eccezionale testimonianza del Mesolitico e rivela una società di cacciatori-raccoglitori che teneva in particolare considerazione anche i suoi membri più giovani. Il ritrovamento è avvenuto nel sito dell’Arma Veirana, in provincia di Savona ed è oggi pubblicato su “Scientific Reports”, rivista del gruppo “Nature”.
I ritrovamenti e la più antica sepoltura di una neonata
Scavando in una grotta del comune di Erli, nell’entroterra di Albenga, un team internazionale di ricercatori ha scoperto la più antica sepoltura fino ad oggi mai documentata in Europa relativa a una neonata mesolitica. Le attività di scavo e di ricerca sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero dei Beni Culturali, per conto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona, rilasciata al professor Fabio Negrino, in quanto coordinatore e responsabile scientifico del progetto.
Un antichissimo rito funebre per la sepoltura di una neonata
La scoperta permette di indagare un eccezionale rito funerario della prima fase del Mesolitico, di cui sono note poche sepolture, che testimonia un trattamento apparentemente egualitario di un loro giovanissimo membro. La comprensione di come i nostri antenati trattassero i loro morti ha un enorme significato culturale e consente di indagare sia i loro aspetti comportamentali sia quelli ideologici.
Esiste una buona documentazione di sepolture riferibili alla fase media del Paleolitico superiore (Gravettiano), nonché alle sue fasi terminali (Epigravettiano recente). Non frequenti sono le sepolture riferibili al Mesolitico e particolarmente rare, per tutte le epoche considerate, quelle attribuibili a soggetti infantili. La scoperta di Neve è quindi di eccezionale importanza e ci aiuterà a colmare questa lacuna, gettando luce sull’antica struttura sociale e sul comportamento funerario e rituale di questi nostri antenati.
Lo studio delle gemme dentarie
L’istologia virtuale delle gemme dentarie della neonata, realizzata presso il laboratorio di luce di sincrotrone Elettra a Trieste, ha stabilito la sua età di morte, avvenuta 40-50 giorni dopo la nascita; ha inoltre evidenziato come la madre di Neve avesse subito alcuni stress fisiologici, forse alimentari, che hanno interrotto la crescita dei denti del feto 47 e 28 giorni prima del parto. L’analisi del carbonio e dell’azoto, sempre estratto dalle gemme dentarie, ha inoltre evidenziato che la madre si nutriva seguendo una dieta a base di prodotti derivanti da risorse terrestri (come ad esempio animali cacciati), e non marine (come la pesca o la raccolta di molluschi).
Gli ornamenti
La sepoltura ha restituito, insieme ai resti del piccolo corpo, un corredo formato da oltre 60 perline in conchiglie forate (Columbella rustica), quattro ciondoli, sempre forati, ricavati da frammenti di bivalvi (Glycimeris glycimeris) e un artiglio di gufo reale. Lo studio degli ornamenti, costituiti da conchiglie cucite su di un abitino o un fagotto in pelle, ha evidenziato la particolare cura che era stata investita nella loro produzione; inoltre, diversi ornamenti mostrano un’usura che testimonia come fossero stati prima indossati per lungo tempo dai membri del gruppo e che solo successivamente fossero poi stati impiegati per adornare la veste della neonata. Neve testimonia dunque che anche le femmine più giovani erano riconosciute come persone a pieno titolo in queste antiche società.
(https://metronews.it/2021/12/14/la-piccola-neve-in-liguria-la-piu-antica-sepoltura-di-una-neonata/)