7 Giugno 2023

Relazioni di differenza e confronti tra donne e uomini – Convegno delle Città Vicine

di Stefania Tarantino


Ritrovarci per capire insieme come aprire una strada che ci consenta di uscire dall’aporia in cui la storia ci imprigiona e ci soffoca. Ritrovarci per non perdere la bussola in questo grande e pesante disorientamento. Questa storia continua a essere forgiata malamente da uomini e donne di potere che, a livello nazionale e internazionale, minacciano, con le loro scelte, fino a metterle in pratica, catastrofi e guerre. Continuamente minacciate e minacciati da riferimenti al nucleare, questa storia ci fa vivere dentro una impasse totale: come uscirne? Cosa possiamo fare? Come i nostri pensieri possono trovare una traduzione politica capace di dire ciò che non va bene e che ci fa orrore fino a produrre effetti sulla realtà che ci circonda? Come dare voce alle nostre priorità che fanno tutt’uno con il nostro amore per il mondo? Abbiamo bisogno di tessere insieme strategie, prese di parole e posizionamenti netti. In un momento che avrebbe dovuto essere di transizione, ci ritroviamo nel “vecchio”, nella conservazione di uno status quo che assume nuove maschere di facciata. Abbiamo bisogno di disegnare qualcosa d’altro che fuoriesca da questo ordine sempre più mortifero e violento e che continua a muoversi nel circolo vizioso dell’amico/nemico. Il femminismo ci ha insegnato tante cose e seppur queste cose stentino a volte ad arrivare all’orecchio dei più (penso al mercato che fa del femminismo un brand tra gli altri), ci sono alcuni uomini che invece hanno capito l’enorme posta in gioco del femminismo e che non lo riducono ma, anzi, lo fanno agire nelle loro pratiche attraverso gli elementi portanti della relazionalità, della cura e del partire da sé. Con questi uomini continuiamo a confrontarci per capire come tracciare nuovi orizzonti di fronte alle tante istanze che questo nostro tempo ci mette davanti. Abbiamo imparato che c’è sempre una terza via e che si tratta di imparare a pensare diversamente e a concepire un’altra idea di libertà, non di mercato, non individualista. Il filo che ci unisce rappresenta la stoffa di un sentimento comune che è da sempre la sorgente che alimenta la nostra politica che non conosce indifferenza nei riguardi di alcuna forma di vita. Il momento attuale è complesso e pericoloso e ci investe su più fronti. La degradazione è la parola chiave e deriva dalla violenza continua cui siamo sottoposte, fisicamente e spiritualmente. Degradazione della natura, della nostra anima, degradazione dei corpi, dei discorsi e delle relazioni. Penso che trovare un posizionamento politico che parta dalla nostra fiducia in ciò che abbiamo fatto, in ciò che facciamo e in ciò che faremo, sia la nostra unica possibilità per raccogliere i frutti maturi del nostro amore per il reale e per tentare di illuminare le tenebre che oscurano la vita di tutti i giorni. Insieme, donne e uomini senza potere ma con un enorme amore della vita e custodi del senso della realtà, procediamo per aprire nuovi cammini che possano dare voce a un modo differente di “stare” al mondo e di relazionarci a ciò che è nella coerenza e nel desiderio di ciò che vorremmo che fosse.


(www.libreriadelledonne.it, 7 giugno 2023)

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