30 Aprile 2022

Strappate l’inverno dal cielo di Kiev

di Francesca Traìna


Ogni domenica mattina, noi dell’Udi di Palermo teniamo un presidio presso la statua della Libertà contro la guerra, con i nostri cartelli dove abbiamo scritto: FUORI LA GUERRA DALLA STORIA, NÉ FRONTIERE NÉ GUERRA SULLA NOSTRA TERRA e altro. Lo faremo fino a quando non verranno deposte le armi. Studenti di scuole, da noi contattate, eseguono piccoli concerti, canti, e noi stesse leggiamo o organizziamo brevi performance sul tema. Io ho scritto qualcosa, compresa la poesia che ho pensato di inviarvi, letta al presidio. Credo fortemente in questi messaggi simbolici che partono da noi donne che siamo storicamente fuori dalla guerra, atrocità di matrice patriarcale.


Questi giorni caduti sulla terra

come stelle battenti

partiture di fuoco,

straziate su croci di ferro,

queste notti crollate sui ponti

come lune venute dal rombo

di un nuovo big bang,

hanno acceso piccoli lumi

nei rifugi dove dorme la rosa

accanto a fagotti bambini

stretti da braccia materne.

C’è chi canta, chi appena respira,

chi emette lamenti e prega

mentre un violino suona

un motivetto allegro.

Strappate l’inverno dal cielo di Kiev,

lasciateci andare.

L’alba ci aspetta nei campi,

dobbiamo spalare la neve

per una semina nuova.

Strappate l’inverno dal cielo di Kiev,

e tu bambina senza nome

canta ancora let it go,

let it go…


(www.libreriadelledonne.it, 30 aprile 2022)

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