19 Settembre 2019

Streaming sul nuovo governo

di Mira Furlani


Ho seguito lo streaming di domenica 15 settembre trasmesso dalla Libreria e ora visibile sul suo sito in You Tube col titolo: Strano e imprevisto cambio di Governo.

Innanzitutto tengo a dire che lo streaming ha rappresentato un fatto politico importante. Che io sappia è la prima volta che è stato fatto di domenica mattina, per un incontro su un tema aperto a tutte/tutti. Magari si facesse anche per i temi che riguardano Via Dogana3! Tuttavia riconosco che l’importanza politica del tema trattato domenica scorsa va oltre per la sua eccezionalità e perché la Libreria delle donne di Milano ha avuto il coraggio di aprire pubblicamente il dibattito affinché ciascuna/ciascuno potesse dire quello che pensa di questa (strana?) coalizione governativa.

Penso anch’io, come ha scritto Luisa Muraro, che noi femministe in questa storia ci entriamo più che in passato e più di quello che tendiamo a credere. Come è stato detto in streaming questo è il momento in cui dobbiamo far pesare nel nuovo governo il discorso sull’inviolabilità del corpo femminile, contro le posizioni di coloro che nella precedente coalizione giallo-verde hanno presentato e appoggiato il disegno di legge Pillon. Cosa dice questo d.d.l. (che per ora riposa in un cassetto dove la nuova ministra Elena Bonetti intende lasciarlo, ma che invece sarebbe bene archiviare)? Condivido il giudizio dell’avvocata Bernardini De Pace, specializzata in diritto di famiglia: «Il provvedimento si configura come rivoluzione rozza e inutilmente populista. Che fa affondare tutti, avvocati, genitori, uomini e donne, giudici, psicologi nel letame di un’assurda parità materiale e di contabilità, a favore solo del molesto pianto greco di un’obiettiva minoranza di papà separati e inadempienti».

A questo punto aggiungo che per quello che è il mio campo, cioè come femminista che ha alle spalle una lunga storia dentro le comunità cristiane di base, sono contentissima che la propaganda salviniana sulle coroncine del rosario e le statuette della madonna, propaganda durata 14 mesi di governo giallo-verde, sia finita. Purtroppo però non è finita quella più profonda e sottile di teologi, cardinali, preti e cattolici ultraconservatori che hanno nel mirino le posizioni di Bergoglio su aborto e omosessualità,posizioni contro cui, ricordiamocelo bene, tanti salviniani e tanti Pillon continueranno a sparare mostrandosi fedeli a una chiesa conservatrice, tanto cattolica quanto antievangelica.


(www.libreriadelledonne.it, Firenze, 18 settembre 2019)

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