6 Luglio 2022

Un ricordo di Vivien Briante cofondatrice delle Città Vicine

di Anna Di Salvo


Nell’estate del 2000, donne di Catania, Catanzaro, Milano, Foggia e Roma, si trovarono insieme nell’incontro stanziale “Politica con vista”, al centro valdese Adelfia di Scoglitti (Ragusa), per dare vita alle Città Vicine: un tessuto di relazioni tra donne e qualche uomo di città diverse che da allora in poi, nei ventidue anni di attività, hanno “riedificato” le città, divenute man mano più di trenta, alla luce del desiderio femminile. 
Tra le organizzatrici di quell’incontro e le fondatrici delle Città Vicine nel luglio 2000 c’era Vivien Briante, che nel maggio scorso è stata strappata a questo mondo lasciandoci sgomente e addolorate. Vivien è stata una femminista brillante e attiva nel progetto del Se-No del gruppo Le Lune (dal 1987 al 1992) e nel divenire della politica delle relazioni della Città Felice a Catania. Infatti dal 1992, insieme ad altre donne di Catania, con La Città Felice avevamo alimentato la nostra passione politica con il pensiero e la pratica della differenza sessuale, seguendo l’elaborazione e il percorso della Libreria delle donne di Milano che avevamo avuto modo di conoscere e approfondire nei convegni al Centro Virginia Woolf di Roma e al Circolo della rosa di Milano nella sede di via Correnti nonché ai campi valdesi di “Agape”. Proprio in quel periodo prese l’avvio anche la nostra collaborazione con la rivista “Via Dogana” che si proponeva con una edizione rinnovata e ricca riguardo alle esperienze e al pensiero: un importante stimolo per noi, anche grazie alle presentazioni mensili dei numeri della rivista che organizzammo a Catania, di crescere politicamente e creare autorità in città per l’originalità di pensiero e pratiche che proponevamo e mettevamo in essere. 
Fu quindi dal 1987 al 2005 un lungo periodo di attività politica trascorso con Vivien Briante, molto intenso e appassionato in cui vennero prodotti scritti, iniziative e mostre… Poi, con grande dispiacere da parte mia e di molte, Vivien prese la decisione di lasciarci e dedicarsi principalmente alla Chiesa Valdese di Catania, e profuse il suo impegno per consolidarne la fertile attività, nonché collaborare alla divulgazione e alla valorizzazione della dottrina valdese a Catania. Il suo modo disciplinato e intelligente di condurre la pratica e l’elaborazione politica insieme ad altre e altri sia nell’ambito delle Città Vicine che della Città Felice, rimane una modalità e un riferimento prezioso del quale le donne e gli uomini che l’hanno conosciuta e lavorato con lei sapranno tenere conto e fare tesoro.


(www.libreriadelledonne.it, 6 luglio 2022)

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