1 Dicembre 2022

Uomini che mancano all’appello

di Paola Mammani e Tiziana Nasali


Lettere – non pubblicate – al Direttore de La Stampa: omicidi di donne, uomini che mancano all’appello e legge Merlin. (La redazione)


Milano, 22 novembre 2022


Gentile direttore,

alcune amiche hanno apprezzato lo spazio che La Stampa ha dato allo sconcerto suscitato in molte donne dall’articolo di P.B. “utilizzatore finale” delle prestazioni di una delle due povere donne cinesi prostituite e trucidate di recente a Roma. Ma mi chiedo: perché far intervenire due giornaliste a difesa della scelta del giornale? Buon per loro che ne sono soddisfatte, ma che cosa si dimostra? Che vi è un’opinione di donne contraria alle lettrici protestatarie? Certo, le donne non sono un gruppo di interesse omogeneo, sono libere, sempre di più, e hanno opinioni e giudizi differenti. Ma sono le indignate quelle che dovrebbero essere per lei interlocutrici degne di attenzione. Era troppo sperare che lei non contrapponesse alle lettrici delle giornaliste soddisfatte del suo operato? Si trattava di individuare come seri interlocutori delle indignate, uomini dotati di maggiore consapevolezza delle responsabilità del loro sesso, diversamente dallo scrittore cui lei ha aperto le pagine del suo giornale.


Paola Mammani (della rete per l’Inviolabilità del corpo femminile)


Milano, 24 novembre 2022


Gentile Direttore,

apprezziamo che lei abbia tenuto aperto l’importante dibattito sulla prostituzione. Vogliamo fare alcune brevi riflessioni. Non crediamo che il cosiddetto modello nordico, la criminalizzazione del cliente, proposto sul suo giornale dalla Senatrice Maiorino attraverso una modifica della legge Merlin, sia una buona soluzione. Riconosciamo invece alla legge Merlin una particolare forza, soprattutto simbolica, che è interpretazione profonda e umanamente lungimirante del fenomeno prostitutivo. Considera infatti reato solo lo sfruttamento della prostituzione e affida a tutti noi, forse più agli uomini che alle donne, il compito di estinguere le cause che ne originano e perpetuano l’orrore, prima fra tutte la richiesta di sesso a pagamento da parte degli uomini. È questa battaglia simbolica, di capovolgimento di significato, di cambiamento dell’immaginario e della narrazione della sessualità maschile, che va combattuta. Le buone leggi poi seguono, se servono.

Veniamo infine ad alcune considerazioni sulle prospettive.

L’attuale governo è ben lontano dalla possibilità di trovare una maggioranza a riguardo. Se ne riparlerà tra 5 anni o comunque dopo la caduta del governo Meloni, e solo in via ipotetica.

Infine, in un paese come l’Italia, in cui non risulta efficace nessuna forma di controllo, è quasi impossibile immaginare l’avvio di serie azioni sanzionatorie nei riguardi dei clienti della prostituzione.


Grazie per l’accoglienza,


Paola Mammani e Tiziana Nasali

della Libreria delle donne di Milano


(www.libreriadelledonne.it, 1° dicembre 2022)

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