4 Marzo 2022

Dalla parte dei civili

di Laura Colombo


Il sito della Libreria delle donne ha ripreso, pubblicandolo, l’articolo di Barbara Spinelli di sabato 26 febbraio 2022, nel quale la giornalista fa un’analisi delle gravi responsabilità e degli errori dell’Occidente rispetto a quanto sta accadendo in questi giorni in Ucraina, ovvero la guerra di invasione e aggressione russa ai danni di uno Stato sovrano.

È sempre buona cosa guardare indietro e analizzare la storia e la propaganda, per orientarsi in una realtà complessa e poter avere una visione più ampia. La verità non ha un colore e i confini non sono mai netti: la Nato è un’alleanza militare che, dalla caduta dell’URSS, si è spinta sempre più a Est e l’Occidente non ha arginato a sufficienza questo movimento.

E però. Sento dentro una stonatura profonda, un malessere, un senso di repulsione verso queste analisi, perché escludono l’imprescindibile della guerra: morte, sofferenza, distruzione ai danni di donne, uomini, bambini e bambine. Provo rabbia perché questa parte è tralasciata, elusa, evitata. Non intendo debba essere presente come premessa “doverosa”, che la renderebbe inessenziale. Al contrario, ritengo debba essere la posizione da cui partire per fare analisi di respiro più ampio, ancor più in questo momento di guerra guerreggiata. Rabbia e avversione arrivano quando si leggono parole vuote di realtà, lontane da quello che sta accadendo nel presente a migliaia di persone in carne ed ossa, costrette a scappare dal proprio Paese, a nascondersi in rifugi gelidi e senz’acqua, persone che stanno morendo sotto le bombe lanciate da un tale (un dittatore, come lo chiamano le Pussy Riot) che porta il nome di Vladimir Putin.

Scelgo di dare spazio a questa incrinatura e di stare dalla parte dei civili, delle persone, dalla parte dei più deboli che per lo più sono donne, massacrate dalla violenza di altri uomini. È la stessa dalla quale stanno anche molti russi e bielorussi che manifestano nonostante la dura repressione, è quella di Davide contro Golia.

La fine della guerra chiedono le piazze delle manifestazioni pacifiste, come, mi domando io? Le sanzioni possono incidere, ce lo racconta Anna Zafesova dalle colonne della Stampa (I musi lunghi degli oligarchi rivelano le crepe nel regime, 1/3/2022). Anche il lavoro di diplomazia dell’Europa è stato importante, e ora lo è di più. Vale la pena rileggere un articolo di Romano Prodi del lontano 2014, L’Ucraina si protegge se resta autonoma (il Messaggero, 19/10/2014) che delinea una possibile via d’uscita nella neutralità dell’Ucraina, “mettendo da parte ogni idea di renderla membro della Nato”. In questi anni Angela Merkel ha negoziato con Putin ed è forse la leader occidentale che ha più conoscenza e autorità per condurre una trattativa che scongiuri il peggio.


(libreriadelledonne.it, 4/3/2022)

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