27 Ottobre 2021
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Ddl Zan: Pd, M5s e Leu suicidano il provvedimento. È necessario un nuovo corso

di Cristina Gramolini presidente ArciLesbica e Aurelio Mancuso presidente Equality Italia


Quello che è avvenuto in Senato ha dell’incredibile e ha precise responsabilità. Sordi a qualsiasi rilievo e critica avanzati da oltre un anno da diverse aree progressiste e femministe, Pd, M5S e Leu hanno alimentato in Parlamento e nel paese uno scontro letale, che ha portato da una parte alla vittoria della destra omofoba e dall’altra non ascoltato i gruppi parlamentari e formazioni politiche che avevano proposto una mediazione alta, che poteva raccogliere un’ampia maggioranza. 
Ora rimane che al netto dei proclami di “voler morire in battaglia” le persone lgbt DAVVERO ESPOSTE ALLA VIOLENZA non hanno alcuna legge, anche a causa di un atteggiamento del movimento che ha invocato “o questa legga o nessuna legge”. 
Scaricare la responsabilità sulla destra, può essere consolatorio e buono per la propaganda, la verità è che chi aveva il compito di ottenere un risultato concreto ha preferito urlare nelle piazze e sui media, senza occuparsi di ricercare una soluzione concreta nell’aula del Senato, dove si doveva vincere. 
Speriamo che i proponimenti espressi da diversi senatori, di riprendere al più presto un dialogo per arrivare presto a un nuovo testo di legge, siano confermati, e che sia ancora possibile porre rimedio a ciò che è avvenuto oggi. 
Ma è chiaro che chi ha condotto alla sconfitta in Parlamento dovrebbe politicamente trarne le conseguenze; è altrettanto evidente che si apre anche un problema sulla rappresentanza politica e sociale delle istanze lgbt, ed è quindi, necessario lavorare per la costruzione di una rete alternativa, capace di impegnarsi sulle richieste concrete delle persone.


(https://www.facebook.com/Arcilesbica/, 27 ottobre 2021)

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