19 Aprile 2021
Giulia Giornaliste

Giò, che già ci manca: uno sguardo largo con le donne al centro

di Marina Cosi


Giovanna Pezzuoli, intelligente entusiasta e colta, è mancata il 18 aprile. Si definiva “da sempre femminista (con ironia)”: anche questa sua leggerezza lascia a noi di GiULiA.


Giovanna era innanzitutto due cose, l’una che discendeva dall’altra: entusiasta e colta. Saranno state le radici emiliane o quel padre pioniere dal carattere affine o anche il “periodo americano” come lo chiamava, sta di fatto che Giovanna aveva uno sguardo largo e incuriosito. Molto largo, ma con le donne come epicentro. 
Ha scritto molto, perché era il suo mestiere, dal Giorno dove ci siamo incrociate al Corriere della Sera, dove ha qui concluso da vicecaporedattrice però proseguendo la collaborazione per La 27esimaOra, con puntate all’Espresso, Panorama, il Sole24ore… Soprattutto ha molto letto, perché era la sua passione; un’autentica divoratrice di libri. 
Ricordo in proposito come, in finale d’un corso di GiULiA per l’Ordine, lo scorso 18 dicembre, le colleghe l’abbiano tempestata di domande sulla letteratura di/su donne. Tema peraltro che ha indagato anche in libri bellissimi – “Alla ricerca di Mr Darcy” o prima in “Prigioniera in Utopia”, ovvero in “La stampa femminile come ideologia” -, ma soprattutto in collettanei, perché a lei piaceva soprattutto lavorare assieme alle altre donne: da “Lady Frankenstein e l’orrenda progenie” a “Questo non è amore” alle diverse monografie della rivista Leggendaria. 
In GiULiA “Giò” c’è stata sin da quando abbiamo varato l’associazione, ha fatto anche parte del direttivo nazionale, portando idee ma anche concretezza. Come con lo splendido progetto di 100esperte. 
Ricordo benissimo quel giorno; mi chiama Luisella Seveso: dobbiamo vederci, abbiamo un’idea! Altro che idea, era già un progetto definito e bellissimo. Erano le 100esperte.it, dove avevano coinvolto Monia Azzalini del centro di ricerca dell’Università di Pavia, con cui sarebbero andate al Festival della Scienza di Genova, per cui si sarebbero fatte finanziare da Bracco, che poi è stato esportato in Europa … 
Un catalogo tematico delle eccellenze femminili, partendo dalle materie Stem, a disposizione di tutti, ma involontariamente ispirato da quei nostri capiredattori che, quando vai a protestare perché fanno intervistare solo esperti maschi, ti rispondono allargando le braccia: “Ma cara, io volentieri sentirei il parere di una donna, ma non ce ne sono”. Li si trova sul sito, ma anche in libreria, uno all’anno: “100donne contro gli stereotipi per la Scienza”, “100 donne contro gli stereotipi per l’Economia” e avanti così.


(giulia.globalist.it, 19 aprile 2021)

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