25 Luglio 2020
La Voce di New York

Il coraggio di Alexandria Ocasio-Cortez per una lezione a tutti gli uomini del mondo

di Tiziana Ferrario


Il discorso di Alexandria Ocasio-Corteznon riguarda solo le donne americane, ma tutte le donne che quotidianamente sono trattate con sufficienza, con violenza, con arroganza.


Gratitudine. È la sensazione iniziale che ho provato ascoltando Alexandria Ocasio-Cortez che, con pacatezza e lucidità, asfaltava il repubblicano Ted Yoho che l’aveva insultata davanti ai giornalisti con l’abituale arroganza che distingue tanti uomini quando si rivolgono a una donna con la quale sono in dissenso.

Mentre ascoltavo le parole di Alexandria Ocasio-Cortez cresceva in me la netta sensazione che quel discorso sarebbe rimasto tra quelli che segnano un prima e un dopo, perché da oggi sarà molto difficile che altri parlamentari come Yoho possano usare lo stesso linguaggio volgare rivolgendosi a una collega. Il discorso di Alexandria non riguarda solo le donne americane, ma tutte le donne che quotidianamente sono trattate con sufficienza, con violenza, con maleducazione, con arroganza. Sono così abituate a essere trattate male, a essere considerate a disposizione di qualcuno che ha più potere e che in genere è un uomo, che non reagiscono più, pensano che sia normale. Ma non è normale trattare le donne come cittadini di serie B pagate di meno, licenziate di più, sfruttate di più, aggravate di più dei loro compagni di tutti i carichi familiari e professionali per la mancanza di servizi sociali alle famiglie, picchiate e uccise da partner che le consideravano proprietà privata. Non è normale e Alexandria Ocasio-Cortez con il suo intervento al Congresso lo ha detto chiaramente ricordando a tutti che per essere un uomo decente non è sufficiente avere una moglie e delle figlie. Per essere decenti bisogna trattare i nostri simili con dignità. Significa restituire alle donne quella dignità che da secoli gli è stata tolta.

C’è un passaggio del suo intervento che non è stato messo in risalto a sufficienza. La deputata ricorda che quando Yoho l’ha insultata, non era solo, ma con un altro parlamentare che non ha detto niente.

“…è proprio questo il problema, dice la Ocasio Cortez, e ci fa capire come non si sia trattato di un incidente isolato. Yoho mi ha rivolto insulti che mi sono sentita rivolgere più volte nella vita da altri uomini in metropolitana a New York o quando lavoravo al ristorante. Non c’ è niente di nuovo e questo è il problema. È un fatto culturale. Si accetta la violenza e il linguaggio violento contro le donne e non si punisce chi lo usa. C’è un sistema di potere che supporta questo tipo di comportamenti”.

Ho ammirato Alexandria Ocasio-Cortez per la determinazione con la quale ha preso la parola all’interno di un’aula parlamentare divisa dalle tensioni che un presidente come Donald Trump ha alimentato in questi quattro anni. Ma il problema che ha sollevato la giovane parlamentare non è una questione di destra o di sinistra, perché il maschilismo è trasversale e colpisce tutte le donne. Alexandria Ocasio Cortez ha dato una grande lezione di coraggio.

Prendiamola ad esempio anche nel nostro Parlamento dove troppe volte si assiste a scene indecorose di uomini che insultano colleghe senza che altri uomini si indignino. Girare la testa dall’altra parte davanti alla maleducazione, agli insulti, alla misoginia dilagante non è più possibile. Non tutti gli uomini sono maschilisti e misogini. Spero di vedere un giorno un uomo alzarsi in piedi e dire con voce pacata a un altro uomo che sta insultando una donna. “Io non ci sto”.


(www.lavocedinewyork.com, 25 luglio 2020)

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