29 Aprile 2022
Duoda

La guerra nucleare è possibile perché la realtà è una rifugiata

di María-Milagros Rivera Garretas


Ciò che si suole chiamare politica – potere, categorie, agorà, ideologie, violenza, rapporti di forza, partiti, intrighi e cinismo – si è distaccata quasi completamente dalla realtà, anche molta della politica femminista. Si è talmente distaccata che, quando qualcuno nei suoi fori dice la verità, una verità concreta e reale, provoca un cataclisma. E qualcuno dei capetti che sempre girano da quelle parti chiede che cadano teste, come se non potesse nemmeno immaginare che potrebbe cadere la sua.

Non credevamo che ci sarebbe stata guerra in Ucraina, nonostante i 190.000 soldati ben armati, mi pare di ricordare, che comparvero alle sue frontiere, e nonostante l’inizio fosse stato annunciato con data e tutto sui mezzi di comunicazione del mondo intero. Abbiamo negato una realtà palpabile, documentata e mortifera. Non ci entrava in testa nonostante l’avessimo davanti agli occhi.

Non lo credevamo perché da molto tempo stavamo lesinando esistenza alla realtà. La violenza ermeneutica universitaria ci ha insegnato ad astrarla, la realtà, a spezzettarla e riporla in piccoli compartimenti scientificamente ordinati, per analizzarla. Perché la vita non distragga il pensatore. Il patriarcato del XX secolo ci ha insegnato a superarla, come se la realtà si potesse superare, come se fosse bene tentare di superarla, come se non fosse la prima risorsa della vita. Così ci siamo abituati a vivere mettendola in fuga, con una maestria che pare ormai irreversibile, o quasi. Come se la realtà non la potessimo sopportare.

Nel nostro piccolo, lo facciamo ogni giorno, continuamente, come un modo di vivere. Sono stata ammalata di un effetto secondario non banale del vaccino contro il covid-19. Il sintomo più appariscente e angoscioso era che non potevo camminare, o solo lo stretto indispensabile per muovermi per casa appoggiandomi dove trovavo e trascinando i piedi. Ogni volta che ho detto quello che mi succedeva, la raccomandazione unanime è stata che appena ci fosse un po’ di sole, uscissi a camminare. All’inizio, persino a me sembrava una buona idea. Finché mi resi conto – e in quell’istante compresi che la realtà è, oggi, una rifugiata – che nessuno poteva ammettere neanche per un attimo che il vaccino del covid avesse l’effetto di impedirti di camminare. Io non potevo camminare e mi dicevano di camminare. È possibile negare di più la realtà?

Solamente quando tornai in me e guardai solo dentro, fino a riconoscere che avrei potuto restare così per sempre, che la realtà esiste e si impone senza chiedere permesso a nessuno, che potevo attenermi ad essa e potevo perfino innamorami di essa, della realtà,(*) Dama Amore mi indicò la via.

La realtà è, oggi, una rifugiata. Ha trovato rifugio nell’ispirazione pura, nelle arti non performative e, soprattutto, nelle donne clitoridee, nelle casalinghe a tempo pieno, nelle madri a tempo pieno, in tutte le donne del mondo che si tengono ben attaccate al resto del tempo che dedichiamo, giorno per giorno, amorosamente, a essere casalinghe o madri, zie, nonne, amiche di madri…, senza mai cedere la nostra “Era”, la nostra reale sovranità. Solo lì si sa che la guerra nucleare è possibile perché la realtà è una rifugiata. Perché non le crediamo. Perché il nostro agire è superarla per cancellarla. Come se fosse possibile.

E tuttavia la realtà, buona o cattiva, fa lo stesso, è, con le donne, la cosa più bella e opulenta dell’universo, la più profonda delle esperienze umane, quella che mette in fuga la distruzione e il Male.

Lasciala entrare nella tua vita, senti il suo peso di piombo, la sua gravità e la sua verità e bellezza, familiarizzati con essa per quanto brutta o cattiva appaia, innamorati di essa e divertiti. La guerra diventerà allora impensabile per gli uomini, che sono quelli che la fanno. Non ci lasceremo cacciare nei guai antinomici.


* Prendo da Antonietta Potente nella dedica del suo libro Il miele e l’amaro. Lettura mistico-sapienziale dell’Apocalisse, Milano, Paoline, 2021.


(La guerra nuclear es posible porque la realidad es una refugiada, Duoda, 29 aprile 2022, http://www.ub.edu/duoda/web/es/textos/1/307/. Traduzione dallo spagnolo di Clara Jourdan)

Print Friendly, PDF & Email