16 Febbraio 2023
RAI Radio 3 - Tutta la città ne parla

Le due lezioni di Ardern e Sturgeon: intervista a Laura Boella

di Redazione Tutta la città ne parla, RAI Radio 3


Laura Boella, prendendo spunto dalle telefonate ricevute durante la rassegna stampa di stamane in Prima pagina intorno alla decisione di Nicola Sturgeon, la premier scozzese che ha annunciato le sue dimissioni ieri, a noi interessa un punto particolare: Sturgeon ha affermato che «la politica è brutale»; e non è troppa la distanza dalla scelta della ex-premier neozelandese Jacinda Ardern che aveva annunciato le sue dimissioni dicendo «So cosa richiede questo lavoro e so che non ho abbastanza energie per rendergli giustizia». Ci sembrava interessante prendere anche questo spunto per mettere a confronto un modello classico di potere maschile rappresentato da quanto esce dal processo a Berlusconi con quello di Sturgeon che ne rappresenta un altro, un potere femminile, che però lascia.

Penso che questa vicenda sia interessante anche perché, sebbene non sia la prima volta, ci spinge a combattere contro gli stereotipi che purtroppo si addensano sempre sul capo delle donne. Quali stereotipi? Primo, l’eccellenza femminile, le donne sono capaci di fare di tutto, a condizione che si alzino alle cinque del mattino, facciano due ore di ginnastica, poi si vestano in maniera elegante, siano in perfetta forma, non mangino perché altrimenti ingrassano eccetera. Dall’altra parte, le donne salveranno il mondo e questo ha avuto un grande peso e l’ha tutt’ora in politica, visto che i politici uomini che non ce la fanno proprio, stanno attaccati al potere combinando molti guai. Allora ci rivolgiamo a queste creature meravigliose che sono le donne che rappresentano un’ultima spiaggia. Sinceramente questi stereotipi dobbiamo continuare combatterli; e ricordo anche che qualche anno fa si è discusso il fatto che alcune donne manager statunitensi hanno quasi raggiunto il top della carriera ma hanno deciso di tornare a curare i propri genitori anziani, i propri figli. Qual è stata la spiegazione di questa decisone? Si è detto che l’orologio biologico suona per tutte: cioè il richiamo della maternità, la cura, la pazienza le hanno riportate a una soddisfacente vita quotidiana. In particolare parliamo dell’espressione usata dalla premier scozzese che è la stessa di quella usata dalla premier neozelandese: «Io sono un essere umano». Anche una grandissima soprano, Maria Callas, ha combattuto con questa espressione pettegolezzi, odi, l’alto prezzo che si chiede a una donna di genio ma anche a una donna politica. Oggi ho sentito anche qualche commento sul fatto che le donne non accettano più di pagare questo prezzo, il prezzo della competizione. Credo che ci siano due punti da affrontare per uscire un po’ dalle trappole degli stereotipi e soprattutto per trarre qualche insegnamento non semplicemente patetico, a partire dalle decisioni prese dalle due premier, come quelli basati sulla stanchezza delle donne o solo sull’estraneità alle logiche maschili. Il primo insegnamento è che queste due donne ci dicono, con un ammonimento che dovrebbe arrivare anche agli uomini, che non si può essere donne e uomini come se si fosse un’unica cosa (in questo caso una politica). In fondo la politica oggi è rapace proprio perché chiede questo totale, radicale coinvolgimento, che va tanto bene agli uomini ma che va molto meno bene alle donne, che da anni lottano per diversi tempi della politica. Quindi non si può essere una donna di un’unica cosa, l’ha detto chiaramente Sturgeon: «Io sono stata per anni solo la politica».

Tra l’altro stamattina, un’altra telefonata di una donna si chiedeva come le donne potessero tutelarsi dall’accusa di essere rinunciatarie. Sturgeon ha incarnato una politica forte, ma oggi viene riconosciuta come una che ammette o denuncia una fragilità. Queste scelte vanno viste solo così, come delle fragilità, affidandosi a quegli stereotipi che lei ci stava indicando?

Qui, infatti, si inserisce il secondo punto che volevo affrontare, la seconda lezione che ci viene dalle scelte di queste due donne. Perché diciamo che si rinuncia alla politica e allora si torna a casa? Si ritorna alla cura e a tutte queste sbandierate virtù femminili, che sono comunque importantissime dal lato politico e sociale. Sono convinta e mi piacerebbe che le due ex-premier continuassero a fare politica. Perché si può fare politica anche fuori della politica politicante, quella delle aule parlamentari dove si organizzano riunioni a mezzanotte come se nella giornata non si avesse altro d’importante da fare. C’è un modo di far politica al di fuori di quella brutta, incompetente o dilettantesca che purtroppo occupa le prime pagine dei giornali. E mi auguro proprio questo: che loro diano un segnale non soltanto di quanto sia importante la vita quotidiana, il pensare e curare anche se stesse, la propria intimità e ai propri affetti. Che diano anche un segnale anche verso una politica diversa: la politica delle relazioni.


L’audio dell’intervista (da 44’42” al termine) si può ascoltare qui: https://www.raiplaysound.it/audio/2023/02/Tutta-la-citta-ne-parla-del-16022023-14572281-a7bc-4c9b-a040-b7828cf81d42.html


(RAI Radio 3 – Tutta la città ne parla, 16 febbraio 2023)

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