Liberate Nasrin: di nuovo in carcere la donna dei diritti in Iran
L’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh è stata oggi nuovamente arrestata. E non si sa per quali colpe. Ha difeso il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi e il suo diritto a vedere i figli in carcere.
Il premio Sakharov per i diritti umani, l’avvocata iraniana Nasrin Sotoudeh, è stata oggi nuovamente arrestata. Lo ha riferito il marito in un post su Facebook. «Qualche ora fa Nasrin è stata arrestata a casa e trasferita a Evin», la famigerata prigione di Teheran dove sono detenuti molti prigionieri politici, ha scritto suo marito Reza Khandan. Sotoudeh, 55 anni, tra i pochi sostenitori dei diritti umani in Iran, ha recentemente difeso diverse donne arrestate per aver protestato contro l’obbligo di indossare il velo. La polizia di Teheran aveva annunciato a febbraio che 29 donne sono state detenute per aver posato in pubblico senza il loro velo nelle settimane precedenti.
Sotoudeh ha vinto il prestigioso premio Sakharov del Parlamento europeo nel 2012 per il suo lavoro sui diritti umani e su casi politici, compresi i giovani che affrontano la pena di morte nella Repubblica islamica.
In Iran Sotoudeh ha difeso numerosi prigionieri politici, giornalisti e donne, inclusi i membri della campagna “Le ragazze di Enghelab Street”, il gruppo di donne arrestate, dallo scorso gennaio, per essersi tolte il velo in luoghi pubblici e averlo sventolato. Sotoudeh era stata arrestata nel 2010 con l’accusa di diffondere propaganda e cospirare contro la sicurezza dello Stato. Nel 2011 fu condannata a undici anni di carcere e sospesa dal lavoro per vent’anni. La sentenza fu poi ridotta in appello a sei anni e il divieto di lavoro di avvocato a dieci anni.
Tra il 2010 e il 2013 la donna ha trascorso tre anni in prigione per “azioni contro la sicurezza nazionale” e “propaganda contro il regime” ed è interdetta dal rappresentare casi politici o dal lasciare l’Iran fino al 2022. Sotoudeh ha difeso giornalisti e attivisti, tra cui il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, e diversi dissidenti arrestati durante le proteste di massa nel 2009. In prigione ha sostenuto due scioperi della fame per protesta alle condizioni di Evin e al divieto di vedere suo figlio e sua figlia.
Sotoudeh è stata rilasciata a settembre 2013 poco prima dell’elezione del presidente Hassan Rouhani, che aveva promosso una campagna per migliorare i diritti civili.
(www.globalist.it, 13 giugno 2018)