16 Aprile 2024
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Non c’è altro modo

di Ida Dominijanni


C’è una grande assente nel profluvio di analisi geopolitiche che circolano, ed è l’opinione pubblica, o se preferite la società civile, di tutti i paesi coinvolti, da protagonisti o da comparse, nella crisi gigantesca che stiamo vivendo. I fari sono tutti puntati sui governi e sugli eserciti, su capi e capetti tutti affetti da una sindrome di infantilismo criminale, come bambini che se le danno litigando su chi ha cominciato per primo e chi si deve vendicare per ultimo. Ma non c’è governo, fra questi che ci stanno portando allo sfacelo, che non debba (o non dovrebbe) confrontarsi con una crisi interna di consenso e legittimazione devastante. In Israele Netanyahu aveva più di mezza società in piazza prima del fatidico 7 ottobre, e continua ad essere ampiamente detestato adesso. L’Iran ha alle spalle il movimento femminile e giovanile di protesta forte e intelligente di cui il mondo si era innamorato ma che oggi è completamente oscurato non solo dal suo regime ma dai media di tutto il mondo. Gli Stati uniti, che siano di Biden o di Trump, sono attraversati da una crisi d’identità e di senso che allarga di giorno in giorno la divaricazione fra società e istituzioni. Dell’opinione pubblica europea non si ha notizia, perché se se ne avesse il suo arruolamento presunto nella guerra d’Ucraina e nel sostegno a Israele si sbriciolerebbe, o obbligherebbe quantomeno a fare un distinguo fra l’Europa dell’Est e l’Europa dell’Ovest, e bye bye alla favola della compattezza dell’Unione. Dei russi abbiamo deciso che sono tutti manipolati da Putin ma chi ne sa racconta che c’è pure un’altra Russia di cui nulla sappiamo; degli ucraini abbiamo deciso che sono tutti felicemente in armi ma fra esodo e diserzione sappiamo che chi può, giustamente, si sottrae. Chi mi conosce sa che io sono tutt’altro che una movimentista e che non ho mai creduto nel valore taumaturgico delle piazze. Ma adesso è proprio venuto il momento di riempire le piazze per dire un gigantesco NO a questo delirio di un potere cieco, ignorante e imbarbarito, dimostrargli che non è onnipotente e mettergli un freno. Non c’è altro modo per togliersi da quell’“orlo del baratro” su cui ogni mattina veniamo informati che ci stanno mettendo.


(Facebook, 16 aprile 2024)


Allora ci vediamo il 25 aprile a Milano. Troviamoci sotto lo striscione “Mai indifferenti”.

(La redazione del sito)

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