di Disarmisti Esigenti
Noi “Disarmisti Esigenti” rivolgiamo un appello affinché la manifestazione di protesta e di proposta che indiciamo per il 26 aprile 2023 (anche anniversario della catastrofe di Chernobyl) veda la partecipazione di numerose/i attiviste/i.
L’augurio è che essi sappiano denunciare in modo efficace come questa Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, organizzata dal governo italiano, costituisca una grave offesa a quanti, civili e militari, del popolo ucraino e del popolo russo, perdono la vita, gli affetti più cari; ed evidenziare lo sfregio che da essa viene riservato a chi viene violentato nella sua coscienza di obiettore alla guerra.
Primo: non distruggere!
Subito il cessate il fuoco!
Subito stop all’invio di armi!
Subito un tavolo negoziale che solo porterà ad un accordo su quei fazzoletti di terra che rischiano di essere la causa della distruzione dell’intero pianeta.
Dalle ore 10:00 alle ore 13:00 invitiamo le forze ecopacifiste a manifestare e a dialogare davanti alla Farnesina portando ciascuna il proprio approccio e i propri contenuti specifici: l’unione che funziona è quella plurale che converge nella concretezza dell’opposizione!
L’appuntamento preciso è al Giardino dei Giusti della diplomazia, viale dei Giusti della Farnesina, angolo Piazzale della Farnesina.
Dalle ore 11:00 alle ore 12:00 terremo una conferenza stampa, noi digiunatrici/digiunatori, alla sesta tappa della coerenza ecopacifista inaugurata al corteo del 5 novembre, per proporre la nostra strada per raggiungere la pace.
Il digiuno è dedicato alla scomparsa Antonia Sani, in vita già presidente di WILPF Italia.
Evitiamo l’escalation che può persino sfociare in catastrofe atomica!
7 maggio 2023 “Staffetta per l’umanità” da Aosta a Lampedusa
Camminare insieme, unire l’Italia contro la guerra, riaccendere la speranza
Appello di Michele Santoro di Servizio Pubblico e personalità pacifiste contro l’invio delle armi all’Ucraina
Ai cittadini
alla società civile
ai leader politici
per una “Staffetta per l’umanità” da Aosta a Lampedusa.
Dopo più di un anno di guerra in Ucraina e centinaia di migliaia di morti, mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa restano parole proibite. Si prepara, invece, una resa dei conti dagli esiti imprevedibili con l’uso di proiettili a uranio impoverito e il rischio di utilizzo di armi nucleari tattiche.
I governi continuano a ignorare il desiderio di pace dei popoli e proseguono nella folle corsa a armi di distruzione sempre più potenti.
Mentre milioni di persone sono costrette dalle inondazioni, dalla siccità e dalla fame, a lasciare le loro terre, centinaia di miliardi di euro vengono spesi per aumentare la devastazione dell’ambiente e spargere veleni nell’aria. L’intera Ucraina è rasa al suolo, un macigno si abbatte sull’Europa politica, aumentando le disuguaglianze, peggiorando le condizioni di vita dei lavoratori, flagellando le famiglie con l’aumento dei beni alimentari, della benzina, dell’energia e delle rate dei mutui.
Putin è il responsabile dell’invasione ma la Nato, con in testa il Presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante.
Dalla stragrande maggioranza dei mezzi d’informazione viene ripetuta la menzogna dell’Occidente che si batte per estendere la democrazia al resto del mondo. Dimenticando l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia e il Kossovo.
Si vuole imporre l’idea che non esista altro modo di porre fine alla guerra se non la vittoria militare di uno dei due contendenti e che l’Italia non possa far altro che continuare a inviare armi, limitandosi a invocare una soluzione diplomatica dai contorni indefiniti.
Noi pensiamo che l’Italia debba manifestare in ogni modo la sua solidarietà al popolo ucraino abbandonando, però, qualunque partecipazione alle operazioni belliche. Vogliamo tornare ad essere il più grande Paese pacifista del mondo, motore di una azione per la Pace e non ruota di scorta in una guerra.
Sappiamo che sono in moltissimi a condividere la nostra rabbia nel vedere sottratta alle nuove generazioni l’idea stessa di futuro, mentre si diffonde la sfiducia in una politica privilegio di pochi e il governo si mostra sempre più subalterno agli Stati Uniti e incapace di difendere gli interessi degli italiani e dell’Europa.
Ma siccome chi non è rappresentato e non costituisce una forza viene spinto a credere di non poter più incidere nella vita della Nazione, seguendo l’esempio del Movimento in Francia, vi chiediamo di reagire alla sfiducia, di usare il cammino come strumento di Pace, di costruire insieme una staffetta dell’umanità che parta da Aosta, Bolzano e Trieste fino a Lampedusa.
Questo appello è rivolto a chi sente il bisogno di fare qualcosa contro l’orrore della violenza delle armi e ha voglia di gridare basta.
Sembra impossibile che i senza partito, i disorganizzati, riescano in un’impresa così difficile. Ma se ciascuno di voi offrirà il suo contributo e se i leader e le organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi daranno una mano, tutti insieme potremo farcela.
(seguono firme)
Al momento, la notizia della “Staffetta dell’Umanità, da Aosta a Lampedusa”, lanciata da un appello di Michele Santoro, Servizio pubblico e personalità pacifiste (questo il link originale: https://michelesantoro.it/2023/04/appello-ai-cittadini-alla-societa-civile-e-ai-leader-politici/), è stata riportata dai Disarmisti esigenti sui due siti web che la coalizione, membro ICAN, gestisce.
La data del 7 maggio è stata lanciata il 19 aprile, in una conferenza stampa, che ha fornito altri dettagli per un percorso tracciato per 4.000 km, prevedendo l’impegno di almeno una persona a kilometro (all’unisono i partecipanti dovrebbero spostarsi con una fiaccola da una “base” all’altra).
L’appello di convocazione, che vede la convergenza di personalità di diverse posizioni, chiede «l’aiuto di leader e organizzazioni che si sono pronunciati contro l’invio di armi».
http://www.disarmistiesigenti.org/2023/04/18/staffettaperlumanita/
https://disarmistiobiettori.webnode.it/l/primonondistruggere/
(Disarmistiobiettori.webnode.it, 18 aprile 2023)