29 Giugno 2021
Domani

Wall Street non è più solo per maschi: due donne ai vertici JP Morgan

di David Sava


Due donne sono in testa alla corsa per conquistare la guida di JPMorgan Chase, la banca americana più grande per numero di asset e una delle regine di Wall Street.

La promozione dei Marianne Lake e Jennifer Piepszak ai piani altissimi del colosso finanziario di New York è una ventata d’aria fresca in un mondo, come quello della finanza a stelle e strisce, dove la leadership al femminile rappresenta ancora una rara eccezione, invece che la regola. Del resto, l’idea di una donna a capo di uno dei cavalli di razza di Wall Street è stata tabù fino all’inizio di quest’anno, quando Citigroup ha nominato Jane Fraser come sua nuova amministratrice delegata al posto di Michael Corbat.

Ma chi sperava nell’inizio di un trend ha dovuto presto ricredersi visto che un altro grande pilastro della finanza newyorkese come Morgan Stanley, anch’esso alle prese con il problema della successione, è andato nella direzione opposta nel derby cittadino con JpMorgan, piazzando in pole position una manciata di uomini per sostituire l’attuale presidente e amministratore delegato, James Gorman. Va detto che quando solo il 18 per cento dei tuoi manager sono donne, come nel caso della banca fondata da Henry Morgan e Harold Stanley, non sorprende che il top job diventi un affare tutto al maschile.

Il conto alla rovescia

Anche per questo la mossa di JpMorgan ha un peso specifico importante. Il gruppo da quasi 3,7 triliardi di dollari di asset in gestione e 485 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato è oggi nelle mani di un veterano della finanza come Jamie Dimon, che da presidente e a.d. l’ha condotta attraverso la crisi finanziaria di inizio secolo e la più recente pandemia. In entrambi i casi, JpMorgan ne è uscita più forte, come dimostra l’andamento del titolo in Borsa, cresciuto del 400 per cento da quando Dimon ha assunto la guida nel 2005. […]

I pretendenti al trono non mancano. […] ma le due manager hanno più di qualche chance.

Se le giocheranno dividendosi il timone dell’imponente divisione di consumer and community banking. […] Si tratta del segmento più grande del gruppo, capace di generare oltre 50 miliardi di dollari di ricavi all’anno e circa il 40 per cento dei suoi profitti totali. […]

Le prossime sfide

La decisione di metterle alla stessa scrivania ha lasciato perplesso più di qualche osservatore. Innanzitutto perché misurare il loro impatto sarà più difficile in questa coabitazione ma anche perché il rischio di guerre interne e della creazione di fazioni dentro uno dei motori trainanti della banca è concreto, seppur certamente calcolato da un manager esperto come Dimon.

Le due manager, entrambe 51enni, arrivano alla sfida più importante della loro carriera dopo una vita passata all’interno della banca ed avendo incrociato le loro strade almeno in un’altra occasione quando, due anni fa, Piepszak ha rimpiazzato Lake nel ruolo di direttore finanziario che ricopriva da sette anni. Proprio in quel ruolo, Lake si era fatta apprezzare dagli investitori e dallo stesso Dimon, che dopo quell’esperienza l’aveva incaricata di gestire la complicata macchina del consumer lending, un’esperienza preziosa in vista del ruolo appena assunto nel ramo commerciale. Piepszak ci è invece arrivata come direttore finanziario in carica ma era stata molti anni prima una pedina importante nell’investment banking, l’altra grande anima della banca della Grande Mela. Riuscire a mantenere il giusto equilibrio tra la parte commerciale e quella investment banking è solo una delle tante battaglie che attendono il futuro chief executive. […]

Ma in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, la sfida più ambiziosa del prossimo leader sarà quella di traghettare la banca verso la sua versione 3.0. Anche per questo, dicono i ben informati, il nuovo a.d. dovrà essere di una generazione più giovane di Dimon, come le due donne […]. Per il prossimo capo di una delle regine di Wall Street intercettare questa opportunità sarà cruciale per poter mantenere la corona, e le due manager hanno le carte in regola, oltre che l’età giusta, per riuscirci.


(Domani, 29 giugno 2021)

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