di Margherita Montanari
Costituzionalista tra le più autorevoli, prima donna a vincere una cattedra di Diritto costituzionale in Italia, nell’ateneo di Padova, la giurista Lorenza Carlassare, si è spenta a 91 anni a Padova, città dove era nata e dove ha dato voce, fino all’ultimo, ai principi della suprema Carta della Repubblica.
Prima docente donna
È stata un’intellettuale libera, femminista e pioniera in ambito accademico. Quando per le donne era difficile ambire a cariche di rilievo in ambito universitario, lei abbatté un primo muro, vincendo la borsa come assistente straordinario. Un percorso di merito, intrapreso dopo una laurea in giurisprudenza con 110 e lode, il premio di miglior laureato della facoltà, e una borsa come assistente del professor Vezio Crisafulli. Un percorso coronato, nel 1978, dalla vincita del concorso per la cattedra Diritto costituzionale all’Università di Padova. Ma non senza aver prima superato gli ostacoli dettati dalla società del tempo. Perché quando si sposò, a 23 anni, perse il diritto a proseguire con la vita accademica. Anche una volta riammessa e diventata docente, per anni Lorenza Carlassare incontrò difficoltà a veder valorizzato il proprio lavoro scientifico in quanto studiosa donna in un mondo allora di monopolio maschile.
Attivismo politico
Padova era la sua città. Vi nacque nel 1931, vi si laureò e vi intraprese un percorso culminato con la nomina di Accademica dei Lincei, nel 2014. Ha seguito per tutta la vita ha lo spirito della Costituzione. Il diritto costituzionale, il ramo più “politico” della disciplina, è rimasto quello lungo cui si è mossa per tutta la carriera. Spesso la portava a esporsi pubblicamente, a prendere una posizione. All’esperienza accademica, affiancava un interesse per la cosa pubblica che spesso assumeva i tratti dell’attivismo. Le sue osservazioni pungenti sull’operato di Silvio Berlusconi, la strenua difesa del No al referendum costituzionale Renzi-Boschi e, più di recente, l’analisi delle misure di contenimento pandemico, hanno fatto del suo pensiero un faro per molti. A sinistra e non solo. Basti pensare che il Movimento 5 Stelle, nel 2014, fece il suo nome tra i possibili candidati alla Presidenza della Repubblica.
Una donna libera
Il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha condiviso un saluto alla docente. «Ricordo una donna libera e coraggiosa, il suo battagliare per la convivenza civile e pienamente democratica, per la moralità delle Istituzioni, per la loro radice antifascista – ha scritto. – Una donna di carattere costituzionale. La sua scomparsa è una grave perdita per il nostro Paese. Terremo vive la sua intelligenza e la sua passione». Libertà che Carlassare stessa indicava come il motore dei suoi interessi scientifici. Anche se non da tutti una simile virtù era vista come un punto di forza. «Vari giudici costituzionali si aspettavano la mia presenza. So soltanto che di me qualche influente uomo politico ha detto “È una donna inaffidabile”…. Un complimento alla mia libertà. Io ho sempre pensato di non dover rendere conto a nessuno: se non a scienza e coscienza. Dove per scienza intendo i miei studi e per coscienza la mia fede. Del potere non ho mai avuto soggezione», disse in un’intervista alcuni anni fa.
Il ricordo
Come donna libera, colta e di infinita chiarezza la ricorda ora Libertà e Giustizia, l’associazione di cui Lorenza Carlassare è stata fondatrice. «Pensava con la sua testa. E che testa. Il rigore delle sue argomentazioni era accompagnato da una grandissima capacità di esporre in maniera semplice e diretta le sue idee e spesso da un’ironia briosa e pungente. Ascoltarla era un piacere e, allo stesso tempo, un modo per apprendere concetti complessi. Con quella bella testa bianca, che spesso scuoteva sorridendo – sia in cenno di assenso, che di diniego – a 91 anni possedeva ancora la carica di una ragazza, uno spirito indomito e vivacissimo che non si era appannato col trascorrere del tempo». Il cordoglio è arrivato anche dal governatore del Veneto Luca Zaia.
(https://corrieredelveneto.corriere.it/, 21 agosto 2022)