12 Gennaio 2023
Il Fatto Quotidiano

Camusso: “Ora basta aiuti militari all’Ucraina: così si allontana la pace”

di Luciano Giardini


Susanna Camusso, come mai ha deciso di astenersi?

Il tempo passa e bisognerebbe avere qualche idea in più rispetto alle armi, che di certo non avvicinano alla pace. Ovviamente non mi riferisco solo all’Italia, perché è naturale che da soli non andiamo da nessuna parte e un percorso diplomatico dovrebbe riguardare tutta l’Europa, ma perlomeno dovremmo porci un obiettivo che non sia il limitarsi a reiterare la scelta fatta un anno fa sugli aiuti militari.

Lei avrebbe fin da subito evitato di inviare armi a Kiev?

Voglio chiarire che di fronte al primo decreto sarei stata più in imbarazzo nel decidere, perché comprendo molto bene le ragioni del diritto alla difesa. Ma vorrei che allora quei discorsi fossero validi anche altrove, per altri Paesi del mondo, non soltanto per l’Ucraina. In ogni caso, in quest’anno si è resa evidente la debolezza della via diplomatica.

Perché allora si è astenuta e non ha votato contro il decreto?

L’astensione è una decisione frutto del rispetto che ho per una discussione in cui subentro. C’è una fase precedente a cui non ho partecipato. È chiaro però che nel prendere decisioni del genere il tempo è una variabile importante: adesso ho scelto di segnalare la mia posizione in questo modo, in futuro valuterò.

Aveva informato il Pd del suo dissenso rispetto alla posizione del gruppo?

Certo, infatti non c’è alcun problema tra me e il Pd. Tra l’altro io faccio parte del gruppo, ma sono stata eletta come indipendente. Sono cose normali, le mie opinioni sull’argomento erano note e ho pensato fosse comunque corretto comunicarle prima del voto. Quando ci sono discussioni serie capita che ci siano opinione diverse.

Da Azione e Iv definiscono “incredibile” la sua astensione e ne chiedono conto al Pd.

Non mi meraviglio, perché purtroppo fin dall’inizio, sulla guerra, la discussione è stata progettata per creare amici e nemici invece che basarla sul bisogno di costruire una capacità di pensiero, come sarebbe necessario quando si parla di pace. Azione e Italia viva, poi, sembra non abbiano altro da fare che occuparsi di noi con acrimonia. È un atteggiamento che un po’ mi inquieta.

Teme che le attribuiscano simpatie per Putin?

Ho una storia di difesa della libertà che rende ridicolo chi usa questi argomenti. Altri, semmai, hanno il problema di non avere coerenza: io ce l’ho, anche rispetto a tutte le nuove forme di totalitarismo, comprese quelle nei Paesi arabi.


(Il Fatto Quotidiano, 12 gennaio 2023)

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