5 Luglio 2021
Il Fatto quotidiano

Cile: una comunista conquista Santiago 48 anni dopo il golpe

di Yasna Mussa


In Cile, un paese in piena effervescenza politica e sociale, è il partito comunista a incarnare il cambiamento. Una delle sue figure è Irací Hassler Jacob, trent’anni, femminista e militante comunista, seconda donna e prima esponente del partito a ricoprire la prestigiosa carica di sindaco della capitale, Santiago. Irací Hassler Jacob ha preso le funzioni il 28 giugno scorso. Al momento del giuramento, poco prima di mezzogiorno, con gli occhi truccati e sorridenti, ha alzato verso l’alto il pugno sinistro. Al polso portava la sciarpa verde delle femministe. Si è rivolta al pubblico e ha detto: «Lo prometto, in nome del popolo». La città di Santiago, bastione conservatore, è stata governata negli ultimi quattro anni da Felipe Alessandri, esponente del partito di destra Renovación Nacional (RN). Nel 2019, da consigliera comunale all’opposizione, Hassler ha denunciato la repressione dei liceali.

Ma è molto prima, durante l’iconico movimento studentesco del 2011, mentre era studentessa in ingegneria commerciale (l’equivalente in molti paesi della facoltà di economia), che ha preso forma il suo impegno politico. Ai suoi genitori disse che si era iscritta alla Gioventù Comunista. I suoi non hanno mai militato in politica. Sua madre, psicologa brasiliana, e suo padre, imprenditore cileno, si erano conosciuti durante gli studi in Francia.

Irací Hassler Jacob ha più volte riconosciuto che suo padre ha convinzioni politiche di destra e che stringe anche legami d’affari con Juan Sutil, il controverso presidente della Confederazione della produzione e del commercio (CPC), il quale ha tessuto più volte gli elogi della neosindaca, «una donna molto preparata», ha detto di lei. «Mio padre è di destra, ma ho comunque ricevuto il suo sostegno, anche se abbiamo differenze ideologiche molto profonde», ha osservato Irací Hassler in un’intervista a El Siglo, un giornale del partito comunista. La sua vittoria è stata una delle grandi sorprese delle elezioni che si sono svolte nel fine settimana del 15 e 16 maggio scorsi, durante le quali, oltre ai sindaci, sono stati eletti anche i governatori e i membri della Costituente, che avranno il compito di redigere la nuova Costituzione. Il cammino verso il comune di Santiago non è stato cosparso di rose. Si è trattato di un lungo processo, culminato in elezioni primarie cittadine senza precedenti, in cui l’economista si è confrontata con rappresentanti delle organizzazioni di base e di quartiere del suo comune. «Queste primarie, coordinate dalle organizzazioni della stessa municipalità di Santiago, sono state un momento storico, un passo importante verso il cambiamento, un processo di partecipazione diretta dei cittadini senza precedenti», ha detto Irací Hassler in un’intervista alla radio cilena ADN. Alle primarie è arrivata in testa con il 55% dei voti. Da quel momento, ha cominciato a frequentare più spesso i mercati, le fiere, i consigli di quartiere. Sulle spalle portava sempre uno zainetto di un artigiano locale con sopra l’immagine dell’artista messicana Frida Kahlo. È così che è iniziata la sua campagna elettorale. La giovane candidata ha dovuto confrontarsi con i tanti pregiudizi che persistono ancora sul suo partito. Per Javier Gallegos Gambino, membro del team che ha gestito la sua campagna elettorale, questo periodo è stato essenziale per “dimostrare la serietà del lavoro” svolto da Irací Hassler. Mistral Ensignia, un altro collaboratore, sottolinea a sua volta l’importanza che hanno avuto nella campagna i social network, indispensabili per raggiungere le nuove generazioni.

«Il progetto portato avanti da Irací Hassler trae origine nei quartieri stessi, è stato costruito grazie alla partecipazione della gente, era normale quindi condividerlo, trovare dei modi per farlo circolare, essere presenti sui social, perché alla fine tutti si sono sentiti parte del programma. Questo ha permesso di combattere gli eventuali pregiudizi che potevano sorgere. Tutto ciò che Irací Hassler ha fatto lungo tutto il suo percorso ha una storia», spiega Mistral Ensignia. All’interno del team tutti sottolineano le qualità della neosindaca. «È una donna seria, di convinzioni, molto intelligente, che ha curato la sua campagna nei minimi dettagli e non ho dubbi che non cambierà, che resterà se stessa, anche alla testa del comune», afferma Gallegos Gambino, che ha appena raggiunto l’ufficio della comunicazione del comune. «Penso che possieda molte di quelle qualità che contano nel Cile post-proteste del 2019. È una donna giovane, femminista, che ha partecipato al movimento studentesco, che è sempre stata a favore del cambiamento, anche quando era consigliera comunale. Penso che le persone abbiano davvero apprezzato il fatto che sia giovane. Hanno visto in lei un’opportunità di cambiamento e, soprattutto, apprezzano la sua capacità di ascoltare gli altri. Le persone avevano bisogno e voglia di sentirsi ascoltate e di far parte di un progetto», sottolinea Ensignia. La città di Santiago è stata una delle più colpite prima dalla crisi sociale, poi dalla pandemia di Covid-19. Il suo territorio, dove vivono poco più di 400.000 persone, ha per confine naturale il fiume Mapocho a nord ed è delimitato a est dalla plaza Baquedano, epicentro delle manifestazioni e della repressione poliziesca, oggi nota come plaza de la Dignidad. Questo quartiere, che è il fulcro della vita economica e burocratica della città, deve far fronte da un paio d’anni agli effetti logoranti della crisi e all’aumento della delinquenza. Hassler ha anche orientato la sua campagna sul tema dell’immigrazione, in modo da fornire delle soluzioni alla popolazione migrante, con un approccio in netta opposizione a quello del suo predecessore, mettendo l’accento sulle politiche di inclusione.

«Sarebbe bello se il nostro comune riflettesse questa diversità e facesse in modo che la diversità di Santiago si possa esprimere nella migliore convivenza possibile – ha detto la giovane sindaca in un’intervista alla BBC in spagnolo –. Esiste una grande precarietà nel comune di Santiago, lasciato in uno stato di abbandono storico, tra affitti abusivi, sovrappopolazione, povertà, alla quale è stata trovata in parte una soluzione grazie alle mense collettive e alla solidarietà della gente. Lo dico perché questa è una realtà alla quale è confrontata tutta la società in Cile, riguarda tanto la comunità dei migranti, che la comunità cilena. Dobbiamo lavorare per il diritto alla cittadinanza. È questo il nostro messaggio. Indipendentemente dalla nostra origine o dalla nostra condizione di migranti, dobbiamo essere in grado di avanzare verso condizioni di vita migliori per tutti».

Per rispondere a questi problemi, Hassler ha presentato un programma dettagliato e una serie di proposte per far ripartire l’economia. Il giorno prima del suo insediamento, ha reso noto il suo team di lavoro, composto da nove persone fidate, cinque donne e quattro uomini. Strappare alla destra il comune di Santiago non è solo un trionfo locale. Con le elezioni presidenziali che si avvicinano, il 21 novembre, un altro comunista è emerso come candidato credibile per riprendere la sfida a livello nazionale: è Daniel Jadue, sindaco del comune di Recoleta, sull’altra riva del Mapocho, che è in testa nei sondaggi e potrebbe partecipare alle primarie della sinistra di luglio.

Jadue è stato l’iniziatore di una serie di progetti, ripresi poi da altri: ha reso per esempio le farmacie e gli ottici accessibili ai più svantaggiati e ha favorito l’accesso alle case popolari nel suo comune. Ha anche affiancato Hassler nella sua campagna elettorale, rafforzando l’aspirazione comunista nella conquista della Moneda, sede della presidenza, nel centro storico di Santiago. «I miti sui comunisti sono crollati e oggi siamo più presenti nel dibattito pubblico. Un’amministrazione comunista in un governo locale può trasformare la vita delle persone», ha detto la giovane sindaca in un’intervista all’agenzia France-presse.


(Il Fatto quotidiano, 5 luglio 2021 – traduzione di Luana De Micco)

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