21 Marzo 2018
la Repubblica

Firenze, al posto della Libreria delle donne una biblioteca femminista: al via il crowdfunding

di Valeria Strambi

L’associazione Fiesolana2b vuole ripartire dai libri: i volumi acquistati grazie all’aiuto dei cittadini saranno dati in prestito gratuitamente

E se l’addio alla Libreria delle donne di Firenze si trasformasse in un benvenuto a una nuova biblioteca femminista? L’idea di riempire gli spazi lasciati vuoti dai libri venduti con libri che andranno in prestito è dell’associazione Fiesolana2b, che da anni organizza incontri, iniziative e dibattiti all’interno dei locali che ospitavano la libreria e che ha ora deciso di lanciare un crowdfunding per sostenere il progetto e acquistare una serie di volumi. Libri di donne e per le donne che permetteranno di mettere in piedi una vera e propria attività di scambio, per cui tutte le persone che si vorranno associare potranno consultare i volumi o ottenerli in prestito gratuitamente.

L’annuncio della chiusura della storica Libreria delle donne, inaugurata l’8 marzo del 1980 da 40 giovani fiorentine e non che volevano aprire uno spazio di cultura e di incontro in città, risale al 3 marzo scorso. All’origine della decisione, molto sofferta, la crisi del mercato dei libri e l’impossibilità di sostenere le spese da parte della Cooperativa delle donne, che proprio per questo ha scelto la strada della liquidazione volontaria. “Purtroppo l’aumento dei costi di gestione non consente più di mantenere aperta la libreria, nonostante l’impegno, la passione e l’amore per i libri delle socie e le numerose iniziative culturali che continuano a svolgersi, e nonostante il costante sostegno di molte e di molti” aveva spiegato Emilia Mazzei, ex presidente della cooperativa.

Ora l’idea è di far partire la rinascita proprio dai libri. Per tutto il mese di marzo i volumi conservati in via Fiesolana continueranno a essere venduti con uno sconto del 25%. “Giorno dopo giorno vediamo gli scaffali svuotarsi e se da una parte ci fa piacere la risposta calorosa della città, dall’altra dispiace vedere attorno a noi questo vuoto – racconta

Agnese Fusco, che da 15 anni lavora nella libreria – la Cooperativa e la libreria non esisteranno più, tutte noi però abbiamo avuto la sensazione che questo spazio non fosse più lo stesso senza i suoi libri. Per questo è nata l’idea di far nascere una biblioteca. Grazie al crowdfunding speriamo di riuscire ad acquistare nuovi libri o parte dei nostri libri che ancora abbiamo qui per ripartire da quella cultura femminista che tutte noi abbiamo a cuore”.

(la Repubblica, 21 marzo 2018)

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