8 Novembre 2019
Osservatore Romano

I media e la violenza sulle donne

di Anna Lisa Antonucci


Un manuale per i giornalisti per fare luce, in maniera corretta, sulla violenza sulle donne, un fenomeno che persiste nel mondo ed è l’ostacolo maggiore all’uguaglianza di genere e allo sviluppo durevole.

A produrre il manuale è l’Unesco che ha pensato così di sensibilizzare i media ad affrontare in maniera etica il tema della violenza sulle donne ma anche i matrimoni precoci, la violenza domestica, le mutilazioni genitali femminili, i cosiddetti crimini d’onore, la tratta e il traffico delle donne, l’odio sessuale in rete e la violenza sulle donne nei conflitti.

«Affrontare la violenza di genere — spiega l’Unesco — significa trattare un tema che riguarda l’umanità intera, significa riflettere sui pregiudizi, sugli stereotipi e contribuire a rompere il silenzio e a far uscire la questione dalla sfera privata dove la violenza sulle donne è ancora troppo spesso relegata».

Una donna su tre nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita, dunque «un flagello sistematico che persiste nella sua invisibilità».

Un fenomeno globale ma in gran parte silenzioso per fare luce sul quale servono conoscenze e capacità professionali da parte dei media, per affrontare l’argomento in modo etico e informato ed evitare segnalazioni erronee o addirittura fuorvianti. «I media sono le nostre finestre sul mondo» sottolinea l’Unesco, e possono avere un impatto e un ruolo importante nel raggiungimento dell’uguaglianza di genere perché hanno il potere e la capacità di ispirare un cambiamento nelle norme, negli atteggiamenti e nei comportamenti scegliendo di far sentire la propria voce.

La violenza di genere comprende, infatti, difficili questioni di potere, diritti e obblighi regolati da norme.

Secondo l’Unesco, è importante però che sul fenomeno si accenda la luce giusta. Per questo si è pensato a una guida pratica che comprende esempi specifici, consigli pratici, definizioni, dati e raccomandazioni sui vari tipi di violenze, ad esempio dalle spose bambine ai matrimoni forzati, dalla mutilazione genitale femminile ai feticidi, alle molestie sessuali e online fino alla violenza sessuale sulle donne come arma di guerra.

Tanti e diversi tipi di violenza, sia che si verifichi nei paesi in via di sviluppo quanto nei paesi sviluppati, e che colpiscono dunque tutti noi. Con questo manuale, che sarà presentato il 22 novembre nell’ambito dell’assemblea generale dell’Unesco in programma a Parigi dal 12 al 27 novembre, l’organizzazione vuole riconoscere l’urgenza e la natura epidemica della violenza contro le ragazze e le donne, nonché fornire sostegno ai media nella prevenzione, mitigazione ed eliminazione di questo fenomeno.

Migliorando la copertura mediatica sul tema, sottolinea l’Unesco, rompendo il silenzio e segnalando regolarmente i casi, i giornalisti hanno il potere di far luce sulla portata e sulle implicazioni individuali e collettive della violenza contro le ragazze e le donne e possono contribuire a porre fine a questi crimini.


(Osservatore Romano, 8 novembre 2019)


N.d.R. Per uguaglianza di genere deve intendersi: uguaglianza di genere sessuale, ed è un’espressione sensata; violenza di genere, per contro, è un’espressione vaghissima e, qui, fuorviante perché qui si sta parlando precisamente di violenza di uomini contro le donne.

Print Friendly, PDF & Email