27 Dicembre 2023
Corriere della Sera

Labodif, una relazione duale che produce mondo

di Chiara Severgnini e Valentina Santarpia


Le donne del 2023 secondo il Corriere della Sera

a cura di Chiara Severgnini


Cosa ricorderemo del 2023? Guerre, attentati, alluvioni. Ma anche moti di solidarietà, grandi innovazioni, primati. E poi romanzi, film, concerti. E tante, tante donne. I giornalisti e le giornaliste del Corriere ne hanno scelte 102: quelle (viventi o mancate nel corso dell’anno) che più hanno lasciato il segno negli ultimi dodici mesi.

Non potevano mancare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, quarta donna più potente al mondo secondo Forbes, e la segretaria del Pd Elly Schlein: con loro al vertice, nel 2023, per la prima volta in Italia sia la maggioranza, sia l’opposizione sono a guida femminile. Né potevano mancare le leader europee: Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, Christine Lagarde, prima donna a presiedere la Bce, e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo.

Ma ad aver segnato l’anno sono state anche intellettuali come Michela Murgia, sindacaliste come Fran Drescher, attiviste come Narges Mohammadi, premio Nobel per la pace imprigionata in Iran. E, a proposito di Nobel, indispensabile citare l’economista Claudia Goldin, che ha studiato gli svantaggi sistemici che penalizzano le donne sul lavoro, e la biochimica Katalin Kariko, madre dei vaccini a mRna. E poi atlete come Sofia Goggia e Federica Brignone, campionesse in competizione che sono da stimolo l’una per l’altra, e registe come Paola Cortellesi, che con C’è ancora domani ha riportato l’Italia al cinema con un’emozionante storia di forza femminile.

In questo 2023, però, hanno fatto notizia anche le donne costrette a subire atrocità. Quelle brutalizzate dai terroristi il 7 ottobre, quelle ostaggio di Hamas, quelle costrette a partorire sotto le bombe a Gaza. E quelle uccise da chi non rispetta la loro libertà, come Giulia Cecchettin. Per questo tra le donne del 2023, secondo noi, c’è anche lei. Non da sola, ma con la sorella Elena, che con le sue parole ha acceso un’ondata di indignazione – anche maschile – che nel nostro Paese non ha precedenti.


NOTA: noi della Redazione del sito vi invitiamo a leggere e scoprire le donne che segnala il Corriere, ma vogliamo qui segnalare le amiche di Labodif, che sono presenti in rete e nei social con intelligenza, maestria ed efficacia. Una relazione duale che produce mondo!


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Giovanna Galletti e Giovanna Mazzini

Carica: fondatrici di Labodif

Anni: 62

Paese: Italia


C’è un grande “mancante”, oggi. È lo sguardo autorevole femminile. Che è necessario portare alla luce. Il Mondo è, quanto meno, a due. Non si tratta di stabilire chi vince, ma smettere di uniformarsi a un pensiero unico, ormai insufficiente. Prendere spazio non significa toglierlo a qualcun altro, ma arricchire l’umanità intera


di Valentina Santarpia


Una Giovanna (Galletti) milanese, bocconiana, economista; l’altra Gianna (Mazzini) toscana, regista, documentarista. Si conoscono nel ’93, quando la prima dirige un istituto di ricerca e l’altra realizza storie inventandosi l’uso della seconda camera, per immaginare altri punti di vista. I loro mondi si incrociano in una consapevolezza: troppo di quello che una donna è resta inespresso. Un concetto che, dopo quasi dieci anni di studio si trasforma in Labodif, Istituto di ricerca e formazione, che cerca di comunicare e insegnare il valore delle differenze in un mondo che ha come unica soluzione l’omogeneità. L’atto di nascita? È una ricerca su scala nazionale, “Espressioni di Soggettività Femminile”, che ha permesso di fare emergere il potenziale nascosto, invisibile ai metodi di rilevazione della realtà fino a quel momento neutri, cioè declinati sul maschile. Da allora Labodif ne ha fatta di strada, basta guardare le migliaia di commenti ai loro post su Facebook, e oggi ha una scuola attivissima, seguita da persone di ogni estrazione sociale dai 17 agli 82 anni: una scuola per femmine, come dicono loro, ma richiestissima dai maschi, che senza essere divisiva prova a portare consapevolezza in un mondo dove le donne rappresentano la metà della popolazione mondiale ma continuano a faticare per modificare equilibri che non ci appartengono.


(Corriere della Sera, 27 dicembre 2023)

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