2 Gennaio 2023
la Repubblica

Le proteste in Iran. Europei, se non ora quando?

di Cristina Comencini


Nel 2023 forse possiamo decidere di muoverci tutte e tutti per sostenere in massa la rivoluzione delle donne in Iran, per farle sentire meno sole, per uscire di nuovo dalle case insieme forti del loro coraggio. E per far sapere alle ragazze afghane che sono parte della nostra libertà e che senza la loro la nostra non è completa.

Dobbiamo farlo. La nostra assenza dalle strade è durata anche troppo a lungo. Forse pensiamo che non c’è niente da fare, che il regime iraniano non smetterà di ammazzare ragazze, ragazzi, bambini anche se in Europa ci si muove per loro o forse che lo faranno ancora di più per questo, e che i talebani continueranno ad avere il potere e a chiuderle in casa. Non è vero.

Altre volte ci hanno detto che siamo impotenti e per fortuna non ci abbiamo creduto. Le donne italiane, europee tutte, con gli uomini, dovrebbero scendere in piazza non per compiangere le donne limitate nella loro libertà o uccise per averla rivendicata. Noi dobbiamo scendere in piazza per esaltare la loro forza che è la nostra e quella delle donne che nel passato anche qui si sono battute per noi e hanno conquistato i pensieri e la nostra vita di oggi. Queste eroine della nostra Storia ci hanno dato la possibilità di abitare Paesi che non ci comprendevano e in cui di conseguenza la democrazia non era completa.

La lotta delle donne è una catena che passa da un Paese all’altro, e segna l’inizio di un’altra Storia per tutti, uomini e donne. È questo a cui dobbiamo credere fino in fondo: non c’è ritorno indietro possibile.

In Iran sembrava inaudito che delle ragazze si togliessero il velo e scatenassero la rivoluzione in tutto il Paese. In Afghanistan un professore ha strappato il suo diploma di laurea perché la sorella non può studiare. Il mondo con la libertà delle donne è partito e non può più fermarsi, anche se uomini armati gli sparano contro con la finta motivazione che è quello occidentale.

Le ragazze iraniane vogliono vivere da iraniane e essere libere. La libertà delle donne non appartiene solo all’Occidente, non è sinonimo dei valori di questa parte del mondo ma come abbiamo visto è una conquista planetaria e prenderà le forme e le tradizioni di ogni Paese. Gli uomini del potere iraniano, i talebani, non difendono come dicono i loro Paesi dai mali dell’Occidente, difendono la loro supremazia sulle donne, il loro potere sulle forme libere della femminilità, vogliono il mondo fermo al medioevo. Sono destinati nel tempo a perdere.

Questo tempo dipende anche da noi, da quanto sapremo tenere viva qui e lì la certezza inarrestabile della nostra forza e del mondo nuovo che vogliamo. Se non ora quando?


(la Repubblica, 2 gennaio 2023)

Print Friendly, PDF & Email