24 Dicembre 2021
Il Quotidiano del Sud

Mimmo Lucano un Dottor Jekyll e un Mister Hyde?

di Franca Fortunato


Davvero Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace, è un dottor Jekyll, lo scienziato buono, e il suo alter ego mister Hyde, il demone malvagio, personaggio creato dal romanziere inglese Robert Louis Stevenson, come farebbero intendere le motivazioni del tribunale di Locri con cui i giudici lo hanno condannato a 13 anni e due mesi di carcere? Quelle motivazioni distruggono l’immagine pubblica di un uomo che il mondo ha imparato a conoscere, stimare e amare, per aver sognato, pensato e realizzato quello che è diventato il “modello Riace”. Ha rivitalizzato un paese spopolato dall’emigrazione, aperte alle/i migranti le porte di case abbandonate da decenni, riaperto scuole e asili, riportato la vita nei vicoli del borgo, riattivato antichi laboratori artigiani, creato un mondo di civile convivenza, solidarietà, umanità e accoglienza. Un mondo legato alla cultura materna, a sua madre, e non è separabile da lui, dall’uomo che è e che l’ha reso possibile, come invece fanno i giudici rendendo il loro impianto accusatorio non credibile. Dividono, infatti, la creatura che giudicano “encomiabile”, “invidiata e presa ad esempio da tutto il mondo”, dal suo creatore, capovolgono e stravolgono la realtà, fanno di Lucano un mister Hyde che agisce nell’ombra, un uomo furbo, falso, calcolatore, avido, privo di idealità, con una sfrenata sete di visibilità politica e di potere, un criminale al “vertice” di un’“associazione a delinquere”, di un “Sistema” “clientelare” “che ruotava attorno all’illegale approvvigionamento di risorse pubbliche”, “con fedeltà assoluta ai suoi voleri ambiziosi” dei suoi complici  e “si avvaleva dell’esperienza e della forza politica che (…) possedeva e che (…) esercitava in forma padronale ed esclusiva”. Un mister Hyde avido di ricchezze, anche se con il conto corrente in rosso e anche se tutti i finanziamenti li ha usati solo per creare lavoro per le/i migranti e per i cittadini di Riace e per portare ricchezza al paese con l’acquisto di un frantoio e di tre case per l’accoglienza turistica. Acquisto che, invece, per i giudici era finalizzato all’“arricchimento personale, su cui Lucano sapeva di poter contare a fine carriera, per garantirsi una tranquilla economia che riteneva gli spettasse, sentendosi ormai stanco per quanto già realizzato”. “Nulla importa – aggiungono – che l’ex sindaco di Riace sia stato trovato senza un euro in tasca – come orgogliosamente egli stesso si è vantato di sostenere a più riprese – perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l’esistenza di un quadro probatorio (…) che ha restituito al Collegio un’immagine diversa da quella che egli cerca di accreditare all’estero”. Il dottor Jekyll e il suo alter ego mister Hyde appartengono alla letteratura, al romanzo, alla fantasia e alla penna dello scrittore, ma la realtà non è un romanzo, la vita non è un romanzo e quella di Lucano è stata stravolta, falsata, da chi non scrive romanzi ma sentenze. Lucano non è un dottor Jekyll e un mister Hyde, ma semplicemente un uomo onesto, buono e mite, un idealista, che avrà pure commesso degli errori ma non è un criminale, e nessuna sentenza o “quadro probatorio” gli potrà mai togliere il sostegno e la fiducia di quanti come me credono in lui. È un uomo che ha visto trasformato il suo amore per il mondo e per ogni essere umano in un crimine, il suo sogno in un incubo, la sua vita in una tragedia, da cui mi auguro i suoi avvocati difensori riusciranno alla fine a tirarlo fuori, restituendogli verità e giustizia.


(Il Quotidiano del Sud, 24 dicembre 2021)

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