16 Luglio 2020
Il Quotidiano del Sud

Presidente Santelli, governi e non faccia l’agitatrice!

di Franca Fortunato


Con lo sbarco nei giorni scorsi a Roccella Jonica di 70 uomini tra cui 20 minori non accompagnati, intercettati dalla Guardia di Finanza su una barca a vela, 28 dei quali risultati positivi al Covid-19, la Calabria ha mostrato il suo doppio volto, quello che affonda le sue radici in una tradizione materna atavica di accoglienza, aiuto e cura dello straniero e quello più recente che respinge, alimenta e cavalca paure e insicurezze. A incarnare il volto bello della Calabria è stato il sindaco di Roccella che, senza far rumore, si è fatto carico di 20 migranti di cui 5 minorenni asintomatici, messi in quarantena in un hotel, secondo le disposizioni del ministero dell’Interno, e ha rassicurato i suoi cittadini e cittadine sulla non pericolosità degli infetti dando così prova di responsabilità, capacità di governo e umanità anche in tempo di pandemia, che ancora c’è. Nessuna protesta né contro di lui né contro i migranti si è sollevata a Roccella, né a Bova dove ne sono stati accolti 11. Ad Amantea sono stati trasferiti 24 migranti di cui 13 positivi asintomatici, messi in quarantena sotto controllo delle autorità sanitarie. È qui che parte della popolazione ha mostrato il volto brutto della Calabria, quello che ha preso piede in questi ultimi anni, inscenando proteste, blocchi stradali, urlando contro immigrati “untori”, portatori di disgrazia e miseria, chiedendone l’allontanamento.

La presidente della Regione Jole Santelli, eletta per governare, che cosa fa di fronte a questo doppio scenario? Fa ricorso alla saggezza e assennatezza delle madri cercando di placare le paure, vere o presunte che siano (magari dentro c’è anche lo zampino della ’ndrangheta, visto che il Comune è stato di recente sciolto per mafia)? Fa riferimento all’esempio positivo del sindaco di Roccella? Niente di tutto questo. In aperta competizione con i suoi alleati ha messo in campo uno scenario già visto. Cavalca la paura, butta benzina sul fuoco, parla di “situazione esplosiva”, di catastrofe imminente, minaccia di chiudere i porti, chiama in causa il governo, insomma rinuncia a governare la situazione con responsabilità e sapienza, indossando i panni dell’agitatrice, il che non le fa onore né come donna né come presidente di Regione. Che si tratti di mera strumentalizzazione lo dimostra il fatto che i migranti sono gli unici che al loro arrivo vengono sottoposti, com’è giusto che sia, a tampone. Nessun tampone invece, visto che la presidente ne ha eliminato non solo l’obbligatorietà ma anche la volontarietà, per i tanti e tante che sono arrivati o stanno arrivando in Calabria in treno, in macchina, in aereo, anche da regioni dove il contagio ancora non è scomparso; nessun controllo sulle spiagge e nelle località turistiche dove gli assembramenti e la mancanza di precauzioni sono all’ordine del giorno. Davvero 13 migranti, asintomatici, messi in isolamento, rappresentano una minaccia? Di tutta questa faccenda la cosa che più mi dispiace è che a cavalcarla in modo irresponsabile sia una donna, la prima a governare la regione Calabria, anche se io non l’ho votata. […]


(Il Quotidiano del Sud, 16 luglio 2020)

Print Friendly, PDF & Email