23 Marzo 2023
Avvenire

Roma, presidio pacifista contro il decreto sulle armi a Kiev

di Luca Liverani


Presidio pacifista a Roma in piazza dell’Esquilino, in concomitanza col dibattito alla Camera sul nuovo invio di armi all’Ucraina, discusso il giorno prima al Senato. E in vista dell’intervento della presidente del consiglio Meloni al Consiglio europeo di oggi e domani, che verterà sullo stesso tema. A manifestare c’erano i rappresentanti di Disarmisti esigenti (membri di Ican, la rete per la proibizione delle armi nucleari, premio Nobel per la pace 2017). Con loro anche Per la scuola della Repubblica e Wilpf Italia (la lega internazionale delle donne per la pace e la libertà).

Le organizzazioni ieri hanno manifestato contro il sesto voto del Parlamento sul decreto di aiuti militari a Kiev: «Inviare armi è utile solo a esasperare il conflitto – ha detto Alfonso Navarra, portavoce di Disarmisti esigenti – e danneggia il popolo ucraino, gettando benzina sul fuoco della guerra. Siamo contro l’escalation e per la difesa nonviolenta del popolo ucraino. L’Italia – ha sottolineato – dovrebbe ripudiare la guerra come strumento di soluzione delle controversie internazionali, come dice l’art. 11 della Costituzione. E papa Francesco ci ricorda che “non esistono guerre giuste”».

Al presidio è stata annunciata la promozione di un referendum popolare contro l’invio di armi all’Ucraina, con una raccolta di firme dopo Pasqua. Le organizzazioni presenti hanno infine ribadito il loro sostegno alla campagna internazionale “Object War” lanciata da War resister international (di cui è testimonial anche Michele Santoro): «Agli obiettori di coscienza e ai disertori russi e ucraini va riconosciuto il diritto di asilo in Europa».


(Avvenire, 23 marzo 2023)

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