13 Giugno 2023
Corriere della Sera

Rosy Bindi: «Lutto nazionale per Berlusconi una scelta inopportuna. Uomo divisivo, usava le donne»

di Redazione Online del Corriere della Sera


«La volta in cui Berlusconi mi disse in tv “lei è più bella che intelligente”, io gli risposi “non sono una donna a sua disposizione”. Fu una reazione non pensata, sono parole che escono perché le hai dentro. Dopo quella volta non ho mai fatto pace, né ho parlato di nuovo con Berlusconi, lui non mi ha mai più chiesto scusa ma io non ho rimpianti: non so se quelle scuse le avrei accettate». Sono le parole che Rosy Bindi, ex ministra ed esponente del Partito democratico, ha detto alla trasmissione di Rai Radio1 Un giorno da pecora, mentre commentava la decisione del governo di proclamare il lutto nazionale a seguito della morte del leader di Forza Italia: «I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna».

Una voce fuori dal coro quella di Bindi, visto che nelle ultime 24 ore anche i “nemici” di sempre di Silvio Berlusconi, si sono uniti ai ricordi e agli addii.

La ex ministra continua: «In questo momento siamo nella fase della santificazione, a parte qualche eccezione, e questo non va bene. I conti col berlusconismo non sono stati fatti quando era vivo spero che verranno fatti ora. Berlusconi – ha proseguito Bindi – non è stato solo un politico, ha fatto l’imprenditore in un certo modo, porta con sé tanti misteri e non riesco a esaltarlo nelle sue capacità imprenditoriali. Se non avesse avuto la protezione della politica non sarebbe stato un grande imprenditore», ha concluso Bindi.

È intervenuta anche alla trasmissione di La7 Tagadà e anche lì ha confermato la sua contrarietà al lutto nazionale e ha aggiunto: «Che sia stato un promotore delle donne questo no. Ha usato le donne. Il senso di proprietà che esprimeva nei confronti delle istituzioni lo esprimeva nei confronti delle donne. Era innamorato di sé stesso. Una cosa buona? La determinazione, il coraggio. Si è sempre rialzato, anche se rialzandosi non è che facesse cose migliori delle precedenti. Però a me i combattenti piacciono, questo l’ho sempre apprezzato».


(Corriere della Sera, 13 giugno 2023)

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