25 Gennaio 2022
la Repubblica

Stupro di Capodanno, Giulia Bongiorno: “C’è violenza anche se la vittima dice sì”

di Andrea Ossino


“Il consenso deve protrarsi per tutta la durata del rapporto: se uno dei partner decide di non proseguire, anche l’altro deve interrompere, perché altrimenti commette il reato di violenza sessuale”


Avvocato Giulia Bongiorno, se una persona non si oppone a un rapporto, in un momento in cui il suo stato psico-fisico è alterato, si può parlare di violenza sessuale?

“Si, certo. L’alterazione dello stato psico-fisico, causata ad esempio dalla assunzione di sostanze alcoliche o stupefacenti, incide sulla libertà di autodeterminazione, viziando il consenso al rapporto sessuale. E questo vale anche se la vittima ha volontariamente assunto alcool e droghe. Il rapporto sessuale deve sempre fondare su un consenso validamente espresso. Quindi, deve essere frutto di libera autodeterminazione”.

E nel caso in cui, sempre in condizioni di alterazione, chieda espressamente di fare qualcosa che in condizioni normali non avrebbe mai chiesto?

“Anche in tale caso. Integra il delitto di violenza sessuale la condotta di colui che, approfittando della condizione di alterazione nella quale versa la vittima, compie atti sessuali ai quali la stessa, in condizioni “normali”, non avrebbe partecipato”.

Quando la volontà viene manifestata prima di aver assunto alcol o droghe, ma il rapporto viene consumato quando la persona è in uno stato di alterazione tale da non capire cosa sta accadendo si può parlare di violenza sessuale?

“Il consenso al compimento degli atti sessuali deve essere libero, consapevole, validamente prestato e perdurare nel corso dell’intero rapporto. Molti non sanno che questo vale, ad esempio, anche in una relazione di coppia. Inoltre, il consenso deve protrarsi per tutta la durata del rapporto: se uno dei partner decide di non proseguire, anche l’altro deve interrompere, perché altrimenti commette il reato di violenza sessuale”.

Se anche il partner è in uno stato psicofisico alterato è possibile che non sia in grado di discernere se la compagna o il compagno siano in grado di capire cosa sta accadendo? In questo caso cosa prevedono le norme?

“La circostanza di essere ubriachi non è di per sé una causa di esclusione della punibilità del reato di violenza sessuale”.

Se due o più persone hanno un rapporto quando sono in uno stato di incapacità di intendere e volere, la decisione su chi sia il presunto carnefice o la presunta vittima è legata a chi presenta o meno una denuncia?

“Nella quasi totalità dei casi chi denuncia è la vittima; poi dovrà essere valutato il contesto. Di certo l’ubriachezza non è una giustificazione. Chi assume volontariamente alcol lo fa a proprio rischio e pericolo. In generale, il codice prevede che se l’ubriachezza è preordinata al fine di commettere un reato o di prepararsi una scusa, la pena è aumentata”.


(la Repubblica, 25 gennaio 2022)

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