26 Novembre 2023
La Sicilia

Tra passato e presente passeggiata nei luoghi del femminismo

di Pinella Leocata


Catania. Una passeggiata lungo i luoghi delle varie realtà femministe che, nel corso di cinquant’anni, hanno segnato il tessuto e la realtà cittadina con il loro pensiero e le loro pratiche improntante all’autocoscienza, al partire da sé, dal proprio corpo, dai propri bisogni e desideri. Pratiche che hanno sfumature diverse – e proprio per questo sono ulteriore espressione di ricchezza – e che hanno contribuito e contribuiscono a un cambio di cultura segnato dai valori dell’uguaglianza, del rispetto delle differenze e della libertà, della centralità delle relazioni di cura. Una cultura che si contrappone a quella segnata dalla violenza e dalla sopraffazione in tutti gli aspetti della vita, economici, lavorativi, istituzionali, privati, amorosi. Perché “Il privato è politico”. È la cultura delle donne, delle femministe. Una cultura che prelude e tende a un cambio di civiltà cui, adesso, sono chiamati a concorrere anche gli uomini.

Un 25 novembre insolito, quello di ieri, dedicato all’iniziativa promossa dalle femministe de La Città Felice e La Ragna-Tela ed estesa alle altre realtà femministe cittadine e al coordinamento donna della Cgil. Una passeggiata alla riscoperta dei luoghi, ormai storici, del femminismo catanese, quelli del passato e quelli attivi ancora oggi. Un modo per contrapporre «alla violenza maschile e a quella istituzionale, la bellezza e la pienezza dei luoghi cui hanno abitato e abitano le pratiche e le politiche femministe che continuano a trasformare la città». «Pratiche – sottolinea Anna Di Salvo che guida la passeggiata – che hanno contribuito a un reale cambiamento della città cui hanno impresso un sentire da donna, anche nel pensare l’urbanistica, l’abitare, la convivenza con gli uomini».

Si parte da via Santa Maddalena 59, in un antico palazzo di fronte uno degli ingressi della Villa Bellini, dove aveva sede – a pochi passi dalla vecchia sede della facoltà di Scienze Politiche – il collettivo “Differenza Donna”, uno dei primi gruppi di autocoscienza e uno dei primi a porsi il problema delle politiche femministe in una prospettiva diversa da quella dell’MLD (Movimento di liberazione della donna) che si poneva soprattutto il problema del corpo e dell’aborto. «Qui – ricorda Emma Baeri Parisi che era una delle animatrici di “Differenza Donna” – praticavamo nuovi pensieri e nuove pratiche, dall’autocoscienza al parlare a partire da sé. Ci incontravamo tutti i giovedì, mentre il venerdì questo spazio era aperto a tutte le donne».

Seconda tappa in via dei Crociferi 40, sede della Cgil, dove si apre il “Centro donna Elvira Colosi”, un centro di ascolto delle problematiche delle donne, dalla violenza allo stalking, alle discriminazioni sui luoghi di lavoro. Ci sono consulenti esperti ed è collegato a una rete di associazioni, servizi sociali e al centro antiviolenza. È aperto martedì, dalle 9,30 alle 12,30, e venerdì, dalle 16,30 alle 18,30, tel. 095/7198111. Qui la femminista Carmina Daniele ha letto alcune pagine struggenti del testo “Ferite a morte” di Serena Dandini. 

Ulteriore tappa in via Caff 21 dove hanno sede La Ragna-Tela e La Città Felice, nata nel 1993 dal precedente gruppo Le Lune. Realtà femministe che attingono alle pratiche della Libreria delle donne di Milano e della comunità filosofica Diotima di Verona improntate all’autocoscienza, all’inconscio e al partire da sé. Qui è in corso anche una ricca attività di confronto e di scambio con alcuni uomini che rifiutano la cultura patriarcale e la violenza cui è improntata e che vogliono percorrere insieme il cammino verso un cambio di civiltà. La sede, che è anche un luogo d’arte dove ci si confronta su libri e argomenti d’attualità, è aperta ogni martedì alle 17.

E ancora il ricordo dei luoghi del femminismo delle origini. Piazza Spirito Santo 4, dove dal 1980 al 1985 aveva sede il “Coordinamento autocoscienza donna” che cominciò a elaborare il pensiero femminista. E poi via Corridoni 24/b, di fronte al cinema Odeon, dove nel 1987 c’era la sede del “Se-No” del collettivo Le Lune dove le donne – eterosessuali e lesbiche – s’interrogavano sulla complessità portando avanti la pratica del separatismo. Ma la mappa dei luoghi femministi include tanti altri luoghi che saranno oggetto di ulteriori passeggiate che seguiranno, così come un convegno su questo tema dove sarà possibile leggere e conoscere molti documenti elaborati nei primi anni del femminismo catanese.


(La Sicilia, 26 novembre 2023)

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