9 Marzo 2018
Corriere della Sera

Una libreria su tre guidata dalle donne «Un settore che sta crescendo Così resistiamo al gigante Amazon»

di Elisabetta Andreis

Un negozio su tre è guidato da imprenditrici «Settore in crescita, sfida al gigante Amazon» E parte la scuola di editoria in Confcommercio

Inversione di tendenza. Culturale. E al femminile. Se a Milano il numero delle librerie — dopo il calo degli anni scorsi — ha ripreso ad aumentare, è merito delle donne. Una su tre — tipicamente piccola e indipendente — è guidata da imprenditrici. La percentuale di manager rosa in questo campo cresce: settantuno libraie (più 7 per cento in un anno in città, mentre in Lombardia e in Italia il dato è sostanzialmente stabile), creative e battagliere. Un’analisi di Camera di Commercio mette a fuoco i numeri, mentre i giovani imprenditori di Confcommercio hanno organizzato per lunedì mattina un corso nella sede di palazzo Bovara, in corso Venezia, dedicato all’«apprendista libraio».

«Per partire ci vuole passione. Tanta. Questo lavoro non si concilia più di altri con la vita familiare, gli orari devono essere lunghi perché c’è la concorrenza di Amazon e delle catene che aprono anche la sera. Eppure da quando sono qui mi sento felice», dice con semplicità Anita Ballabio, 34 anni e neomamma. Con Alice Angelotti, ex collega al bookshop del Museo del ‘900, ha aperto la libreria «Corteccia», zona Solari.

In via Padova ha avviato il suo «Covo» Mariana Marenghi, conosciuta per il blog Ladra di libri e appassionata di gialli, thriller e noir. «Mi sono affidata a una campagna di crowdfunding e ho raccolto più di 4 mila euro da 150 donatori di tutta Milano — racconta Mariana —. Il 16 marzo inauguriamo con una festa, vogliamo ringraziare tutti». Da una parte all’altra della città, spuntano piccoli luoghi di cultura. Spazio «B**k» in via Porro Lambertenghi, dedicato a fumetti e libri illustrati, è delle 35enni Chiara Bottani e Diletta Colombo. «Siamo aperte sette giorni su sette… per forza», sorride Chiara, che prima aveva un part time come bibliotecaria e un altro impiego in un laboratorio di artigianato tessile. Di fronte al laboratorio c’era la sede del Libraccio, dove lavorava Diletta, si sono conosciute durante una pausa pranzo e hanno deciso di tentare questa strada. Al Corvetto Francesca Beccalli, ex assistente sociale per minori maltrattati, ha fondato «Punta alla luna», libreria per bambini. E ancora attivissima — tra vendita, incontri con autori e aperitivi al bar interno — «Verso Libri», in corso di Porta Ticinese. Di cinque soci, una sola è donna, Lisa Sacerdote, 49 anni, professione photo editor: «Sono capitata per caso nel progetto degli altri quattro, tutti professionisti nel mondo dell’editoria. Mi sono tuffata e tengo alta la bandiera».

Milano dà prova di estrema vitalità rispetto alla filiera del libro, «lo dimostrano anche le continue iniziative di promozione e la recente nomina di città creativa Unesco per la letteratura», sottolinea Paola Dubini, docente in Bocconi ed esperta del settore editoriale. Ma bisogna inventare formule nuove per resistere ad un settore che rimane difficile. La storica Libreria d’arte Bocca è in Galleria Vittorio Emanuele dal 1930, i genitori di Monica Lodetti l’hanno rilevata nel 1978. «Io ho cominciato a lavorare a quattordici anni, non è facile. Specialmente se il canone da pagare aumenta. Ma abbiamo rinnovato l’affitto fino al 2025, non molliamo», dice Monica. Storia di tenacia è anche quella del «Tempo Ritrovato»: si trovava in via Foppa ma a causa dei lavori della M4, con l’aiuto del Comune, ha trovato nuova sede in corso Garibaldi. Dietro la libreria, una stanza per gli incontri, con anche un pianoforte. Bianca Allodi, che la gestisce con il fratello, sorride: «La cultura va diffusa, ce lo insegnava papà. Era direttore di banca, declamava in latino. Ogni sera, prima di spegnere la luce, dovevamo leggere almeno dieci pagine».

(Corriere della Sera, 9 marzo 2018)

Print Friendly, PDF & Email