19 Aprile 2022
il manifesto

Un’altra via resta necessaria ed è diventata possibile

di Alberto Leiss


[…]


L’aggressione di Putin all’Ucraina forse, più che «cambiare» il mondo, potrebbe aiutarci a capire com’è fatto davvero oggi.

A me sembra sorprendentemente simile al mondo del 1914, quando gli scontri tra potenze capitaliste e imperialiste e le resistenze di classe a reali democratizzazioni nelle società di massa portarono alla prima guerra mondiale, alle rivoluzioni socialiste e comuniste, alla reazione nazifascista.

Nel frattempo sono accadute due o tre cose che il mondo lo hanno cambiato davvero, ma stentiamo ancora a capirlo.

È fallito il tentativo epocale di costruire un’alternativa al capitalismo. Ma tutto ci dice che un’altra via resta necessaria.

La scienza e la tecnica hanno compiuto rivoluzioni strabilianti. Purtroppo anche con conseguenze apocalittiche. Un filosofo che andrebbe studiato meglio, Günther Anders, dopo le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, scrisse e agì molto per avvertirci che siamo rimasti «uomini antiquati», incapaci di modificare le intenzioni, i pensieri e le azioni di fronte al potere distruttivo totale delle nostre stesse creazioni.

Uomini – aggiungo – incapaci di capire l’altro grande evento che ha cambiato il mondo: la rivoluzione pacifica, per quanto radicale e «agguerrita», delle donne e del femminismo.

Sono le cose che rendono orribile, tragicamente stupida, antidiluviana, la guerra. Ogni guerra. E che ci dovrebbero spingere a pensare e vivere una pace che, in realtà, finora non è mai esistita.


(Le intenzioni e le rimozioni che ci bloccano, il manifesto, 19 aprile 2022)

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