20 Febbraio 2021
#VD3

Differenza e differenze tra donne


Clara Jourdan


Ragionando sul rapporto con donne al governo, all’ultimo incontro di Via Dogana 3 del 7 febbraio 2021 una è intervenuta dicendo che «non si può presupporre la differenza nell’altra donna». Senza interpretare cosa lei intendesse dire precisamente, io trovo che sia un’espressione ambigua, anzi sbagliata, perché può far pensare che la differenza sia una questione di idee, un’idea politica che si può condividere o no. Invece la differenza nelle altre riguarda me, è una pratica, la mia pratica politica. Nella mia pratica politica presuppongo la differenza, cioè sono io che faccio la differenza. Non presuppongo nell’altra una pratica come la mia, e neanche le mie idee, ovviamente, la differenza la faccio nel momento in cui mi metto in relazione con un’altra donna, proprio sapendo che è una donna. E quindi aprendomi alla differenza sessuale e alle differenze tra donne.

La questione è venuta fuori a proposito della vicenda delle due ministre dimissionarie del governo Conti 2, Teresa Bellanova e Elena Bonetti. Così, ho riletto una lettera di Teresa Bellanova, scritta due anni fa (19 giugno 2019) al segretario della Cgil Landini, in cui lei si esponeva con forza contro l’utero in affitto, chiedendogli una chiara presa di posizione in materia. Allora lei era solo senatrice, non era nel governo. Questo mi ha fatto pensare a un passaggio da indagare, sulla questione del potere. Perché la stessa donna quando era solo senatrice si è espressa in modo deciso contro un orientamento pericoloso su «un tema delicatissimo» che sta prendendo piede nel sindacato in cui lei ha militato per anni e tra i progressisti, e quando è al governo non si esprime con altrettanto vigore sul merito di proprie scelte gravide di conseguenze per tutti e tutte? 

Traudel Sattler nell’introduzione all’incontro ha ricordato donne ai vertici del potere che hanno «cominciato a nominare il di più femminile, e a mettere in luce la genealogia femminile e la fertilità della relazione tra donne». Inoltre, da quando c’è la pandemia i mass media hanno notato che i paesi governati da donne vanno meglio. Si tratta in tutti i casi di donne ai vertici, donne a capo, non che fanno parte dei governi. Forse qui c’è un elemento chiave da considerare: nelle istituzioni politiche maschili, le donne riescono a esercitare autorità solo quando sono al vertice, come le regine di altre epoche storiche? Sembrerebbe di sì. Perciò trovo illusori gli appelli ad aumentare le donne al governo, che effettivamente nel governo Draghi sono “poche”. Poche o tante, nei governi le donne devono sottostare alle logiche della spartizione del potere tra partiti e interessi economici, come abbiamo visto. Forse potrebbe cambiare davvero qualcosa se fosse una donna a presiedere il consiglio dei ministri. Certamente anche lei dovrebbe rispondere a partiti e parlamento, ma potrebbe farlo con autorità, come è accaduto in altri paesi.

Un fatto che aveva colpito nelle due ministre dimissionarie del governo Conti 2, è che non avessero motivato le loro dimissioni nella conferenza stampa che le annunciava. Anche il silenzio è linguaggio, interpretato negativamente da molte. Io invece ci ho visto un irriducibile femminile sulla scena della politica maschile. Ho pensato che forse non hanno parlato perché tutti sapevano che i reali motivi di far cadere il governo non erano quelli dichiarati da chi lo voleva far cadere, e le due donne pure essendo convinte di dimettersi (avevano scelto loro di stare in quel partito) erano consapevoli che nel loro parlare in presenza non avrebbero potuto nascondere bene (nemmeno le attrici professioniste ci riescono sempre) la falsità di quel teatro. È una mia ipotesi, certo, ma so che il non poter dire la verità può indebolire il parlare di una donna, lo so per esperienza personale e per osservazione diretta, e forse questo accade anche a quelle che hanno scelto di stare nei luoghi di potere dove è massimo lo scarto tra le parole e la verità. Una “inadeguatezza” femminile preziosa, che impedisce l’omologazione.

Comunque, per poter vedere le differenze tra donne anche sulla questione del potere e la sua influenza sulla libertà di una donna, la differenza va presupposta in tutte le donne, come del resto in tutti gli uomini.


(Via Dogana 3, www.libreriadelledonne.it, 20 febbraio 2021)

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