4 Aprile 2017

Donne e uomini resilienti – Torreglia convegno 27-28 maggio

Il Convegno si svolgerà presso:
Casa Sacro Cuore
Suore S. Francesco di Sales o Salesie
Via  Rina, 2
35038 TORREGLIA (PD)
Tel.  049/5211667 – 5212537

CONVEGNO – 27-28 Maggio 2017

DONNE E UOMINI RESILIENTI

nel mondo che accade

Le nostre pratiche politiche tra cura, conflitto e trasformazione

 

Viviamo un tempo di grandi cambiamenti

La crisi produce paura, chiusura e violenze, ma anche spinte liberatrici e la ricerca di nuovi modi di vita. Il femminismo, la differenza e l’identità sessuale sono declinati in modi diversi. Al centro restano la qualità delle relazioni, il desiderio, la capacità di scambio. E di reggere il conflitto, concepito come una sfida che fa crescere.   Ma per “dire” di questo tempo, non bastano le parole usate in passato.   Serve un nuovo vocabolario?

(Alberto Leiss, Letizia Paolozzi)

 

La relazione è il luogo primo della politica.  

Politica come pratica di relazioni non strumentali, e non come luogo di appartenenze, come amore per la comunicazione sincera, dove lo stare in relazione avviene attraverso il riconoscimento delle differenze, per creare una convivenza in cui prevalga l’amore e la valorizzazione di ognuna/ognuno per quella/quello che è. Agire questa politica vuol dire cercare idee nuove, comunicarle come possibili soluzioni innovative dei problemi emergenti, attivando una rete di relazioni per affrontarli, mettendo a frutto la competenza e l’originalità delle nostre diverse esperienze.

(Adriana Sbrogiò, Marco Cazzaniga)

 

La pratica delle relazioni è già impresa politica  

La politica delle relazioni è in sè un progetto politico, ma le relazioni sono condizionate anche da una infinità di elementi che hanno a che vedere con la sfera affettiva, psicologica, emotiva e carnale.     Questi elementi, nostro malgrado, hanno grande influenza nelle relazioni, talvolta positiva perchè ampliano e approfondiscono la relazione, altre volte prevalgono gli aspetti irrazionali, fuori dal progetto condiviso.

(Gabriella Cimarosto)

 

La vera politica

In molti gruppi vi sono donne e uomini che esprimono una particolare e doppia competenza. Da una parte hanno una visione d’insieme della trama delle relazioni e dall’altra hanno la capacità di valorizzare le singole soggettività all’interno di un comune orizzonte di senso. Essi/e sono spesso preziosi per ristabilire un clima positivo e di reciproca fiducia. Questa è per me la vera politica.

(Gianni Ferronato)

 

… Il nostro non saperci fare vuol dire qualcosa.

Il femminismo ha dato un grande contributo a creare relazioni tra donne o a migliorarle, ma non ha ancora affrontato il problema che pongono le relazioni tra singole/i o gruppi di donne e uomini vivamente impegnate/i nel femminismo della differenza, quando diventano relazioni politiche al quadrato: più strette, potenzialmente più feconde ma anche e di conseguenza più difficili. E quasi direi di natura diversa dalle relazioni ordinarie.

(Luisa Muraro)

 

Vulnerabilità politica dei corpi

E’ necessario riflettere sulla Vulnerabilità politica dei corpi. Ogni corpo umano esiste come centro di relazioni biologiche, affettive e sociali e, in quanto tale, è intrinsecamente relazionale e perciò esposto agli altri,   precario e vulnerabile. Da ciò scaturisce il carattere politico del corpo come fonte primaria di diritti. Una prima fascia di diritti è relativa alla protezione e all’accudimento.   Una seconda fascia di diritti scaturisce dal carattere di esposizione agli altri del corpo, da cui deriva ciò che Hannah Arendt chiamava il diritto di apparizione in uno spazio pubblico, cioè il diritto di fare politica: il corpo è intrinsecamente politico.

(Gian Andrea Franchi)

 

Io e la resilienza

Come tornare alla vita dopo aver subito un trauma? E’ possibile affrancarsi da esperienze dolorose fino all’indicibile? La capacità di resilienza esiste e può diffondersi. Spesso sono i bambini, le donne, i più poveri ad esserne artefici. La resilienza è legata alla possibilità di creare uno spazio mentale che permetta al soggetto ferito di non sentirsi più completamente prigioniero di una situazione senza scampo, fino a cominciare di nuovo a parlare e anche a scrivere e a trasformare la propria storia.   La resilienza riesce a ridare vita al mondo interiore di questi feriti, facendo passare uno stesso avvenimento dalla vergogna all’orgoglio, dall’ombra alla luce (cfr. B. Cyrulnik).

(Tilde Silvestri)

 

Quella passione per l’altra e l’altro

Passione che mi muove da dentro e si trasforma in un   prendermi cura. È impegno di vita per stare con le altre e gli altri, in particolare modo con le ultime e gli ultimi, con le/i più bisognose/i. In tale pratica politica mi sento gioiosa. Siamo geneticamente strutturati per vivere in relazione! D’altra parte veniamo dal Divino …   È quella nostalgia, quella passione, quella inquietudine che ti prende quando incontri l’altro/a perché hai   intravisto il suo cuore, la sua anima, il suo vivere. Te ne innamori e scopri una beatitudine nuova: è quella stessa affinità d’anima che ti si è svelata a trovare in sé la risorsa (resilienza) per costruire di fatto, mediante un lungo processo di disciplina e di creatività, la relazione, le relazioni che ci fanno essere, sentire, stare insieme, e durano nel tempo.

(Natalina Zanatta)

 

Hanno partecipato alla ricerca, alla raccolta dei testi ed alla compilazione del presente Depliant:   Marco Cazzaniga, Gabriella Cimarosto, Donatella De Pieri; Gianni Ferronato, Donatella Franchi, Francesca Galdo, Emanuela Gastaldi, Carlo Marchiori, Marco Sacco, Adriana Sbrogiò, Marisa Trevisan.

Per informazioni: Laura Colombo – dracena@tiscali.it Marco Sacco – marco_sacco@live.it Adriana Sbrogiò – adriarca1@gmail.com

Sito: www.identitaedifferenza.it

 

(www.libreriadelledonne.it; 4 aprile 2017)

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