21 Luglio 2014
il manifesto

Ecco cosa si può fare per rompere il silenzio dell’Europa sulla Palestina

di Giuliana Sgrena

 

Pace. Corpi civili di pace di interposizione tra Palestina e Israele. E un’azione esemplare, eclatante, simbolica di europarlamentari e parlamentari che renda visibile al mondo che non vogliamo essere responsabili degli orribili crimini a Gaza

 

«Siamo tutti pale­sti­nesi», l’abbiamo sen­tito ripe­tere nei giorni scorsi anche da poli­tici, non dei mag­giori par­titi.
Lo sen­ti­remo ancora ripe­tere, ma i pale­sti­nesi muo­iono, a decine, a cen­ti­naia, e noi siamo qui, impo­tenti. Impo­tenti di fronte all’ipocrisia dei nostri gover­nanti, alla mio­pia dell’occidente e al cini­smo di Obama che si pre­oc­cu­pano solo di imporre san­zioni a Putin e igno­rano i cri­mini di guerra com­messi ogni giorno da Israele.
Neta­nyahu dice di aver avvi­sato con sms gli abi­tanti di Sajaya che avrebbe bombardato.

Ma dove devono andare i pale­sti­nesi che vivono nella stri­scia più popo­lata al mondo e senza nes­suno sbocco, senza la pos­si­bi­lità di uscire se non lo vuole Israele che con­trolla finan­che i tele­foni delle sue vit­time? Assi­stiamo agli esodi dall’Iraq, dalla Siria ma i pale­sti­nesi non pos­sono nem­meno fug­gire, intrap­po­lati come sono den­tro una pri­gione a cielo aperto!

Impo­tenti ci chie­diamo che cosa fare e nell’impotenza non si fa nulla. Non siamo più abi­tuati a scen­dere in piazza, in ogni caso a che cosa ser­vi­rebbe? Renzi riven­dica l’incarico della poli­tica estera per l’Italia nell’Unione euro­pea, ma che cosa farebbe di diverso Fede­rica Moghe­rini dall’inutile Lady Ash­ton? E chi potrebbe garan­tirci una poli­tica estera diversa per l’Europa?

Nella recente cam­pa­gna elet­to­rale per le ele­zioni euro­pee, le liste che hanno soste­nuto Tsi­pras, hanno riven­di­cato oltre che un ribal­ta­mento della poli­tica eco­no­mica anche la costru­zione di un’Europa poli­tica, quindi con una pro­pria poli­tica estera. Ma non si può aspet­tare che que­sto pro­getto si rea­lizzi, occorre agire subito, altri­menti la stri­scia di Gaza non esi­sterà più.

Cosa si può fare? Una pro­po­sta soste­nuta a suo tempo da padre Dall’Oglio, di cui pur­troppo non si cono­sce la sorte da lun­ghi mesi, e che avrebbe potuto, forse, sal­vare la Siria, potrebbe, forse, sal­vare i palestinesi.

L’invio di corpi civili di pace per fare da inter­po­si­zione tra le parti in con­flitto per impe­dire a Israele l’eliminazione fisica di tutti i pale­sti­nesi di Gaza e ad Hamas di con­ti­nuare a lan­ciare inu­tili mis­sili sem­pre inter­cet­tati. Ma siamo in ritardo sulla pre­pa­ra­zione dei corpi civili di pace, anche se vi sono pro­getti in tal senso, occorre fare presto.

Abbiamo eletto, come liste Tsi­pras, 52 euro­par­la­men­tari. Ale­xis Tsi­pras è uno dei poli­tici che sostiene «Siamo tutti pale­sti­nesi»; allora per­ché non si forma una dele­ga­zione di euro­par­la­men­tari che si rechi in Israele per fer­mare i cri­mini di guerra? Gli euro­par­la­men­tari – più altri par­la­men­tari ita­liani e di altri paesi euro­pei – potranno otte­nere l’attenzione del mondo che sin­goli indi­vi­dui non potreb­bero avere, anche se Israele li rispe­di­rebbe subito indietro.

Serve un’azione esemplare, eclatante, simbolica che renda visibile al mondo che non vogliamo essere responsabili di questi orribili crimini.

Il senso di colpa che l’Europa ancora vive nei con­fronti degli ebrei non può essere fatto pagare ai pale­sti­nesi. Non pos­siamo accet­tare que­sta nuova bar­ba­rie senza rea­gire, altri­menti non potremo più dire «siamo tutti pale­sti­nesi», diven­te­remo tutti respon­sa­bili dello «ster­mi­nio» dei palestinesi.

21.7.2014 Il Manifesto

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