31 Marzo 2017

Essere nata femmina è un’ottima ragione per le scelte che si fanno

di Sara Gandini

Michela Murgia, durante la trasmissione “Quante storie” su Rai 3, ha presentato il libro Cara Ijeawele, Quindici consigli per crescere una bambina femminista di Chimamanda Ngozi Adichie, una scrittrice nigeriana diventata famosissima con un intervento pubblico negli USA (TED talks) dal titolo “tutti dovremmo essere femministi” (pensate che ha avuto più di due milioni di visualizzazioni su YouTube). Ed io non posso che gioire del fatto che il femminismo e la lotta contro il sessismo stiano diventando di moda o mainstream.
Murgia cita e sostiene Adichie che spiega nel suo manifesto: “Sono femminista perché voglio vivere in un mondo in cui nessuno dica mai a una donna che cosa può o non può fare, che cosa deve o non deve fare, solo perché è una donna”. Giustissimo, né cultura né biologia devono determinare il mio futuro, le scelte delle donne. La libertà femminile viene così declamata al mondo.
Ma poi Murgia aggiunge “Essere nata femmina non è mai una buona ragione per le scelte che si fanno” e di fronte a queste parole mi sono bloccata, e poi interrogata. Capisco che le donne non vogliano essere eterodeterminate da una cultura maschilista, ma davvero chiediamo alle donne che nelle loro scelte debbano prescindere dal fatto di essere nate femmine?
In realtà io insegno a mia figlia che questo semplice fatto, essere nata femmina, conta. Vorrei che ci pensasse a questo fatto, a come vuole significarlo, liberamente, soggettivamente, nella sua vita. Perché lei è femmina come sua madre, e come sua nonna. Tutte siamo segnate dalla storia di patriarcato da dove veniamo, tutte lottiamo per la nostra libertà, per la libertà femminile e perché la ricchezza delle donne possa emergere e possa migliorare questo mondo. Infatti questo semplice fatto, essere nata femmina, è in realtà un’ottima ragione per le scelte che faccio nella mia vita.
Quando sento la Murgia mi chiedo se la lotta contro gli stereotipi e il sessismo non porti con sé anche il rischio di cancellare la differenza sessuale. E mi chiedo perché si stia diffondendo così rapidamente questa cultura che insegna a non dare importanza alla differenza sessuale.

(www.libreriadelledonne.it, 31 marzo 2017)

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