13 Dicembre 2016
Corriere della Sera

Giulia Spizzichino morta a 90 anni Aveva ritrovato Priebke in Argentina

di Paolo Brogi

Al tempo della deportazione nazista, la sua famiglia aveva perso 27 parenti nella Shoah, di cui 11 bambini, e poi sette alle Fosse Ardeatine. L’ultimo suo intervento poco tempo fa alla scuola media Di Consiglio a Casette Rosse, che porta il nome dei suoi congiunti trucidati

«Stanotte ci ha lasciati Giulia Spizzichino. Aveva da poco festeggiato i suoi 90 anni. Diamo onore ad un’eroina della nostra Comunità. La sua tenacia ha consentito al nostro Paese di processare Erick Priebke dove andò a scovarlo personalmente a Bariloche in Argentina». E’ stato l’ex presidente della Comunità Ebraica, Riccardo Pacifici, a dare l’annuncio della scomparsa della Spizzichino, la donna che aveva perso 27 parenti nella Shoah, di cui 11 bambini, e che nel 1994 si recò in Argentina insieme all’avvocato Marcello Gentili per chiedere l’estradizione del criminale nazista delle Fosse Ardeatine.

«La farfalla impazzita»

Giulia Spizzichino aveva 90 anni e pochi anni fa aveva raccontato la sua terribile storia di superstite della Shoah nel libro «La farfalla impazzita» dove aveva riferito anche di quel viaggio difficile fino a San Carlos de Bariloche per ottenere nell’Argentina allora retta da Menem l’estradizione del capitano delle Ss. Alle Fosse Ardeatine Giulia aveva perduto sette parenti del ramo materno, i Di Consiglio. Nata e cresciuta a Roma Giulia Spizzichino era figlia di un commerciante di stoffe ed era sfuggita alla deportazione grazie al padre che aveva trasferito in tempo la sua famiglia a un altro indirizzo a Roma, nel rione Monti, al momento dei rastrellamenti tedeschi. Il 21 marzo del ’44 si erano salvati appena in tempo, non così per numerosi altri congiunti che sono stati uccisi nella Shoah.

Napolitano l’aveva nominata Cavaliere

Nel dicembre scorso il presidente Napolitano l’aveva nominata Cavaliere della Repubblica. Giulia Spizzichino aveva raccontato a molte scolaresche attonite la sua storia. Ha scritto Spizzichino: «Oggi ho un compito che non mi aspettavo, quello di testimoniare. Devo raccontare ciò che è stato, non può cadere tutto nell’oblio», ha ricordato Moked, il portale ebraico. L’ultimo suo intervento poco tempo fa alla scuola media Di Consiglio a Casette Rosse, un istituto che porta il nome dei suoi parenti trucidati, dove aveva commosso i suoi giovani ascoltatori lanciando anche un messaggio di tolleranza e solidarietà. Erano i giorni delle proteste a Goro, Giulia Spizzichino aveva concluso: «Non fatevi mai prendere dall’intolleranza, difendete la convivenza pacifica e l’incontro con gli altri».

(Corriere della Sera, 13 dicembre 2016)

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