di Antonella Nappi
Il piacere degli spazi aperti lo conosciamo bene quando spontaneamente ci mettiamo sulla porta di uno spazio chiuso, e soprattutto conosciamo la bellezza del grande spazio, la serenità che ci dà poter rimirare panorami lontani, o un monumento o un albero. La necessità di spazi non sfruttati dal “fare” è poco riflettuta in questa contemporaneità che porta il produrre oggetti e il consumarli al parossismo. Storia patriarcale dell’agire la potenza piuttosto che godere il piacere di relazionarsi all’esistente. Tema questo riflettuto anni fa in un corso femminista sugli spazi urbani (università delle donne) e ricorrente nelle conversazioni e pratiche di quelle donne che più godono dell’ascolto della natura e vivono con gioia i luoghi in cui aria, erba e alberi sono gli unici arredi.
Perciò è un’opportunità di ulteriore consapevolezza conoscere una iniziativa promossa da Graziella Tonon e Giancarlo Consonni del Politcnico di Milano in difesa del Monte stella di Milano (QT8), costruito con le macerie dei bombardamenti e dedicato a tutti i giusti che hanno lottato contro i crimini verso l’umanità. L’associazione per il giardino dei Giusti ha però presentato un progetto di muri, fondamenta, recinti e cabine elettriche che risentono dei soliti interessi. Si aggiungono un edificio teatrale con i servizi necessari che dissimula nel disegno il reale impatto, e sono previsti raggruppamenti di attività che richiamano persone e funzioni, il tutto corredato di decorazioni statuarie. Ha avuto il via libera del Comune in formulala “presa d’atto”.
Vorrei che vincesse per una volta la considerazione della bellezza raggiunta da un’opera pubblica ( Piero Bottoni ) fatta di disegno della terra e degli alberi e il suo significato, su altri interessi e sull’ideologia che vuole i cittadini chiassosi e bisognosi d’essere intrattenuti. Un appello al Sindaco ed ora una lettera firmata da molte persone è stata inviata al Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, chissà venga voglia ad altre persone di perorare la visione del turista come persona in grado anche di osservare in autonomia. Il giardino dei giusti resti un giardino http://www.greg.it/montestella
(www.libreriadelledonne.it 31/07/2015)