18 Marzo 2016

Grazie Maud, suffragetta lavandaia

di Laura Milani

 

La protagonista del film Suffragette, Maud Watts, è una giovane donna, madre e lavandaia in una fabbrica nella Londra di inizio secolo scorso. Non è certo la suffragetta che ci saremmo immaginate, istruita, benestante, borghese. Qualcuno ha criticato la scelta di una figura così poco rappresentativa del movimento inglese, ma io trovo che stia proprio qui il punto di vista più efficace e interessante per raccontare quella storia.

È infatti la vita stessa di Maud a rappresentare ai nostri occhi le motivazioni e le necessità che hanno appassionato un gruppo di donne alla lotta per il voto, preludio di molti altri diritti. È attraverso il suo corpo che leggiamo la storia dello sfruttamento delle operaie fin da bambine, sfruttamento di forza fisica e spesso abuso sessuale ad opera dei datori di lavoro, la storia dell’impossibilità di una madre di stare con suo figlio opponendosi alla decisione del marito di farlo adottare, la storia di una donna che non può uscire dal carcere grazie al pagamento della cauzione offerto da un’amica perché l’amica stessa, benestante per rendita, non dispone veramente del proprio denaro senza il consenso del marito.

È partendo da qui che appare più chiara la scelta delle suffragette, non ascoltate diversamente, di dedicarsi ad una politica fatta di sabotaggi e clandestinità, così distante dalla quotidianità di una donna di qualsiasi classe sociale.

E allora quelle immagini così forti, quelle percosse, l’alimentazione forzata, la perdita di dignità che il carcere imponeva ci sembrano all’altezza della scommessa di volere un mondo meno ingiusto.

Sembra un racconto spettacolare, romantico e iperbolico, ma sulle scene finali del film, quando alla finzione si innestano le immagini di archivio di un funerale realmente avvenuto si capisce fino in fondo che quella storia è vera, come già l’avevamo percepita sulla nostra pelle. Quell’atto scuoterà le coscienze e preoccuperà la politica ma poi sarà dimenticato e infine nuovamente ricordato prima di arrivare a quella benedetta legge sul suffragio femminile, emblema di un protagonismo che da allora riguarda anche la nostra storia.

 

Per un approfondimento sul film rimando alla bella recensione di Silvana Ferrari nella rubrica Vision di VD3: http://www.libreriadelledonne.it/suffragette-un-film-di-sarah-gavron-gran-bretagna-2015-107/

 

(www.libreriadelledonne.it, 18 marzo 2016)

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