Giancarla Codrignani
Non si sa perché gli uomini riescono a incespicare nell’incontro con
noi, anche quando ci vogliono bene. A Napolitano, un gentiluomo che
finalmente dice “ministra” con la desinenza in -a, gli viene in mente
che i “saggi” sono solo uomini. Il Papa, che fin qui ha detto parole e
compiuto gesti affettuosi per tutti, è entrato, inavvertitamente,
nella sostanza di contestate richieste “di genere” proprio pensando a
noi, che abbiamo visto per prime il Risorto (mentre i maschi stavano
chiusi in casa per evitare la polizia e Pietro continuava a piangere
per aver rinnegato tre volte il suo Signore). Quindi, dice Papa
Francesco, siamo “migliori” e, infatti, siamo “madri” (ed era il
momento buono per ricordare alcune “madres” del suo paese, quelle di
plaza de mayo). Un complimento o una svolta?
Le donne, in genere, si fidano un po’ meno delle parole maschili e
incominciano a chiedere che i fatti corrispondano: non sappiamo che
cosa farà Papa Francesco, dopo questo periodo di entusiasmi suoi e di
tutti. Per quello che ci riguarda vorremmo che chiamasse qualche
teologa americana della Federazione delle religiose cattoliche messa
sotto inchiesta per “femminismo” e qualche biblista che riesaminasse
con lui le ragioni che hanno attribuito agli evangelisti l’invenzione
del primato di Pietro, dal momento che Gesù aveva affidato l’annuncio
(“va e annuncia ai fratelli…”) a una donna. E che predisponesse una
campagna di evangelizzazione dei maschi…. Come uomo Gesù non
ammetteva la violenza del patriarcato contro le donne nemmeno nel
pensiero e chiedeva a tutti – a partire da quella famiglia che non
viene mai menzionata nei Vangeli – la responsabilità.